Xylella, Conferenza Stato Regioni approva schema decreto Italia area indenne

Xylella, Conferenza Stato Regioni approva schema decreto Italia area indenne
Xylella, Conferenza Stato Regioni approva schema decreto Italia area indenne

La Conferenza Stato Regioni ha approvato lo schema di decreto ministeriale per l’istituzione dell’Area indenne da Xylella per tutto il territorio nazionale, compreso la Regione Puglia ad eccezione della zona delimitata e della zona di sorveglianza definite ai sensi della decisione di esecuzione 2015/789/UE della Commissione.

Il provvedimento, sottolinea il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si basa sulle evidenze emerse da oltre 17.186 controlli e 13.766 analisi di laboratorio effettuate nel 2015 nelle Regioni italiane, ad esclusione dei controlli e delle analisi effettuati nella Regione Puglia.

La definizione delle aree indenni da Xylella fastidiosa per il Mipaaf consente di fare chiarezza e di facilitare l’esportazione di materiale vivaistico anche verso quei Paesi terzi che hanno adottato misure di limitazione alle importazioni nei mesi scorsi.
“Il provvedimento – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – che è stato approvato oggi dalle Regioni ci consente di certificare tutta l’Italia come Area Xylella free, ad eccezione delle zone già interessate. È il frutto di un anno intenso di monitoraggi che ha visto tutti i territori impegnati e che vogliamo ulteriormente rafforzare. Dobbiamo proseguire con il massimo di collaborazione istituzionale per la gestione di una delle più complesse emergenze fitosanitarie d’Europa. È necessario per la tutela in primis del nostro patrimonio olivicolo e anche per un comparto come quello florovivaistico che è stato fortemente penalizzato. Il Piano nazionale va avanti e ora attendiamo il dettaglio delle azioni che la Regione Puglia ha annunciato e che devono essere concretamente impostate e realizzate in tempi rapidi”.

Leggi anche:

Piano anti Xylella, il WWF lo impugna

Xylella, la task force della Regione Puglia

Xylella, il ceppo CoDiRo non contamina la vite

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Progetti di ricerca per il biogas: il digestato come fertilizzante

Next Story

Emissioni auto e voto Bruxelles. Legambiente: “Scelta assurda”