Dal 1° giugno 2018 è il Generale Sergio Costa a ricoprire la carica di ministro dell’Ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare nel Governo Conte.
Fondamentale il suo operato per portare alla luce lo scandalo ambientale della Terra dei Fuochi sull’interramento di rifuti tossici ad opera dei Casalesi in vaste aree delle province di Caserta e Napoli. Grande sostenitore della legge 68 contro gli ecoreati, si è mostrato critico nei confronti della riforma Madia che ha comportato l’accorpamento della Forestale all’Arma.
Nato a Napoli il 22 aprile 1959, è laureato in Scienze Agrarie, nonchè Generale di brigata dell’Arma dei Carabinieri (dal 2007, precedentemnete,prima della riforma Madia ricopriva la carica di comandante generale in Campania della Forestale, a capo della quale ha portato avanti le indagini sui rifiuti).
Sposato, due figli, si è anche occupato di indagini sul traffico internazionale dei rifiuti in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia.
Positivi i commenti delle associazioni ambientaliste. Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia: “Sergio Costa è finalmente la persona giusta al posto giusto. Siamo contenti di questa nomina e gli auguriamo buon lavoro”.
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia: “Sergio Costa ha un’ottima reputazione. Come associazione ambientalista collaboreremo, come sempre, con tutti i ministeri e speriamo di poterlo fare anche con lui, così come speriamo che convochi presto le associazioni per fare il punto dell’agenda e sentire da noi quali sono le priorità”
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente: “Nella lotta all’illegalità ambientale in Campania Sergio Costa è stato un nostro grande compagno di viaggio. Ha sempre servito lo Stato, con l’uniforme del Corpo Forestale dello Stato prima e con quella dei Carabinieri poi. Ora, siamo sicuri che lo farà in maniera egregia anche da ministro”.