2.000 metri quadrati nell’ambito di Padiglione Italia a Expo 2015. Sarà lo spazio dedicato al “Vino – A Taste Of Italy”, presentato oggi a Roma.
“Il vino è una delle chiavi di racconto più importanti che l’Italia può presentare al mondo – ha detto il Ministro Martina nel suo intervento – . Ad Expo noi non parleremo solo a un settore o a una filiera, ma proveremo a usare l’esperienza vitivinicola italiana per dimostrare le potenzialità del nostro Paese. Parliamo di un settore che vale oltre 14 miliardi di euro nel nostro Paese e per il quale siamo intervenuti anche con la sezione ‘Campolibero’ del decreto competitività, introducendo semplificazioni molto importanti richieste dalle aziende vitivinicole per sostenere meglio il comparto.
Nel vino c’è il passato e c’è il futuro, c’è innovazione, bellezza, cura. Questo è solo il primo tempo, oggi mettiamo un punto fermo forte in questo nostro percorso. Di fatto, oggi Expo è già iniziato”.
Il Commissario generale per il Padiglione Italia, Diana Bracco, ha sottolineato: “Stiamo presentando una grande eccellenza trainante del Paese. Siamo grati di avere il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia”. Bracco ha quindi ricordato la recente iscrizione dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nella lista dei patrimoni UNESCO “per il rapporto tra uomo e territorio. Rapporto – ha aggiunto – su cui è articolato il nostro intero Padiglione”.
“Tutto quello che realizzeremo – ha spiegato il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani – non sarà ‘consumato’ tutto resterà e sarà riutilizzato. Coinvolgeremo tutti i protagonisti del vino italiano, portando i visitatori alla scoperta della grande cultura presente in questo settore”.
Ettore Riello, presidente di Veronafiere, ha parlato di Expo 2015 come una “grande occasione, che non sarà solo una vetrina. Questo Paese deve ripartire, il vino ne costituisca il traino nel mondo”.
Riccardo Cotarella, presidente del Comitato Scientifico del Ministero delle Politiche Agricole per il Padiglione Vino, ha aggiunto: “Se Italia è un giardino pieno di vigne lo dobbiamo ai giovani. Abbiamo un patrimonio ineguagliabile e inestimabile di vitigni, legati a territori e a popoli. Se mettiamo insieme gli altri Paesi del mondo non potranno mai raggiungerci da questo punto di vista”.