Approvata ieri all’unanimità, dalla VIII Commissione della Camera dei Deputati, la risoluzione proposta dal suo Presidente, Ermete Realacci, e firmata anche dai colleghi Borghi, Braga, De Rosa, Mannino, Pastorelli e Zaratti, con cui l’organo parlamentare impegna il Governo a farsi promotore nelle sedi internazionali, e in primo luogo a livello di Unione Europea, della adozione di strumenti giuridicamente vincolanti per la tutela dei suoli.
Una risoluzione che si richiama esplicitamente alla petizione popolare europea People4soil, sostenuta da oltre 400 organizzazioni che aderiscono alla campagna in tutta Europa, e che in Italia sono guidate dalla coalizione #salvailsuolo.it formata da ACLI, Coldiretti, Fondo Ambiente Italiano, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF Italia.
“Il suolo è un bene comune da preservare nella sua integrità, per le funzioni essenziali che svolge a garanzia del benessere umano, della produzione agricola e della sicurezza del territorio – dichiarano congiuntamente i rappresentanti delle organizzazioni della coalizione #Salvailsuolo – non è più accettabile che di ciò ci si ricordi solo quando sono alluvioni e frane a provocare perdite e devastazioni, è giunto il momento di mettere in campo politiche attive per la salvaguardia di un bene che mai come ora è stato minacciato da aggressioni urbanistiche, abbandono e degradi!”
La risoluzione salvailsuolo, la n. 7-01147, nel fare propri i contenuti e le richieste della petizione popolare europea, ricorda come il suolo sia una risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile, ed impegna il Governo a promuovere la protezione del suolo a livello UE e a sviluppare con gli altri paesi Membri un quadro giuridicamente vincolante che copra le principali minacce ai suoli, a promuovervi l’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite relativi ai suoli, a considerare il ruolo delle attività agricole e forestali nella riduzione delle emissioni di gas serra.
“Il passaggio parlamentare odierno riveste una importanza culturale e politica cruciale: finalmente una istituzione democratica fa propria una istanza popolare e una consapevolezza diffusa circa l’insostenibilità dei livelli di pressione e di consumo a cui la nostra terra è sottoposta, ci auguriamo che da questi passaggi al più presto si passi ai fatti, alla stesura di una norma di riferimento per tutta l’Unione Europea, laddove oggi invece prevale una estrema diversità di regimi di tutela o, più spesso, l’assenza di qualsiasi tutela per la risorsa suolo”.