L’Irea-Cnr ha elaborato i dati del satellite Sentinel-1 che confermano la subsidenza verticale (abbassamento del suolo) di 20 cm. in corrispondenza di Accumoli, ma rilevano anche un movimento orizzontale fino a 16 cmr.
Il direttore Cnr-Irea, Riccardo Lanari: “L’analisi delle immagini radar acquisite dai satelliti Sentinel-1A e Sentinel-1B del Programma Europeo COPERNICUS ha consentito ad un team di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) di ottenere nuove informazioni riguardanti il campo di deformazione del suolo provocato dal Terremoto di Amatrice.
In particolare, combinando le informazioni ottenute dalle immagini acquisite dalle orbite ascendenti e discendenti dei satelliti Sentinel-1, è stato possibile rilevare sia la componente verticale della deformazione del suolo, sia quella nella direzione Est-Ovest. Queste informazioni sono particolarmente importanti per lo studio delle faglie sismogeniche.”
Ci sono poi nuovi risultati sul terremoto dalle immagini radar dei satelliti COSMO-SKyMed, grazie all’attività coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e svolta da un team di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente, CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Sfruttando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale, che è basata sul confronto tra immagini radar acquisite prima del sisma ed immagini successive all’evento, è stato possibile rilevare le deformazioni del suolo con accuratezza centimetrica. A tal riguardo, è stata generata la mappa di deformazione co-sismica ottenuta dalle immagini radar acquisite dai satelliti COSMO-SkyMed da orbite discendenti il 20 agosto 2016 (pre-evento) ed il 28 agosto (post-evento).
“Tali risultati forniscono informazioni sulle deformazioni del suolo con grande dettaglio spaziale, grazie alle elevate risoluzioni del sistema COSMO-SkyMed, e possono quindi essere particolarmente rilevanti per lo studio dei processi geologici e geofisici in atto”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA.
”La migliore risoluzione di misura delle deformazioni fornita dai satelliti COSMO-SkyMed consente di individuare effetti localizzati (frane, faglie riattivate) che vengono in continuazione verificati sul campo dalle nostre squadre di emergenza”, prosegue Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell’INGV.
A conferma di ciò, nella figura è mostrata la mappa di deformazione ottenuta dai dati COSMO-SkyMed, relativa all’area che si estende dalle zone di Tufo e Pescara del Tronto fino all’area di Castelluccio, che grazie all’alta risoluzione dei dati elaborati evidenzia molto bene una deformazione localizzata (identificata dalla freccia) che è probabilmente legata ad un fenomeno di instabilità di versante. Si tratta di un’area che si estende circa per 800 metri per 600, sul fianco del Monte Vettore.