Il settore che più contribuisce al peggioramento della qualità dell’aria in Italia è quello del riscaldamento. Le politiche energetiche devono tener conto di un’analisi complessiva delle caratteristiche dei combustibili oggi disponibili. Se ne è discusso a Roma il 14 febbraio al convegno “I combustibili da riscaldamento in Italia – Riflessi economici e ambientali”, promosso da Assogasliquidi, Associazione di Federchimica che rappresenta il settore del GPL.
Durante il convegno è stato presentato uno studio di NE-Nomisma Energia nel quale si rileva che la crisi economica ha fatto registrare in Italia un aumento record di consumi (20 milioni di tonnellate nel 2012) e importazioni (+26 % nei primi mesi del 2012) di legna, pellet e cippato, le cosiddette biomasse termiche.
Un incremento che si spiega col costo ridotto del prodotto rispetto ai combustibili tradizionali, in gran parte dovuto al loro regime fiscale; le biomasse godono infatti di Iva agevolata e non pagano le pesanti accise che invece gravano sui combustibili tradizionali che, oltre alle accise, pagano l’Iva a prezzo pieno: così la tassazione sulle biomasse è di 2-5 euro/MWh contro valori fino a 67 euro/MWh per le fonti tradizionali.
“Questo trend dei consumi, purtroppo, non è in linea con le nostre esigenze ambientali che sono prima di tutto quello di pulire l’aria delle nostre città e della nostra Pianura Padana, dal particolato fine” ha dichiarato Davide Tabarelli, Presidente di NE-Nomisma Energia. “Il confronto tra i combustibili rileva infatti che le biomasse termiche emettono bruciando, anche nelle migliori condizioni, oltre 1000 volte più particolato fine delle fonti gassose come il GPL. Sebbene sia fondamentale tenere conto del vantaggio economico nell’uso di biomasse e della riduzione, a volte discutibile, della CO2, non dobbiamo dimenticare la priorità ambientale della qualità dell’aria. Si evidenzia che per quanto riguarda le emissioni di polveri, NOX, diossina, l’utilizzo delle biomasse comporta attualmente emissioni molto più consistenti rispetto ai combustibili tradizionali e, in particolare, a quelli gassosi”.
Durante l’incontro, al quale sono intervenuti Walter De Santis, Direttore Centrale gestione tributi e rapporto con gli utenti Agenzia delle Dogane; Paolo Puglisi, Direttore Legislazione Tributaria Dipartimento delle Finanze; Sebastiano Serra, Capo Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente; Stefano Ciafani, Vice Presidente Nazionale Legambiente e Stefania De Feo, Confindustria, si è discusso del confronto tra la politica energetica del Paese, in vista degli obiettivi posti dall’Unione Europea nel 2020, e la congiuntura economica con i nuovi stili di vita che questa ha determinato. “L’auspicio del settore è che il nuovo Governo tenga conto, nelle politiche energetiche, di più fattori oltre a quello economico e a quello della riduzione della CO2. Servono misure di incentivazione che non creino uno squilibrio e che portino realmente il nostro Paese ad uno sviluppo più sostenibile” ha commentato Paolo Dal Lago, Presidente di Assogasliquidi/Federchimica.