Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, intervenuto a un evento organizzato dall’Anas, ha annunciato che sono allo studio misure di sostegno al mercato dell’auto, che potrebbero essere inserite nello “Sbloccaitalia”, previa verifica con il Tesoro.
Lupi ha parlato di incentivi fiscali per rinnovare il parco dei mezzi pubblici, ormai obsoleto, ma anche quello dei mezzi privati. A questo proposito il ministro ha fatto riferimento a “strumenti diversi dagli incentivi classici, sul modello delle ristrutturazioni edilizie. Le norme che più stanno funzionando nel nostro Paese sono quelle legate alla defiscalizzazione, che non sono un incentivo classico, un contributo a fondo perduto, ma sono la modalità con cui si utilizza la leva fiscale per incentivare il cittadino a raggiungere un obiettivo che lo Stato gli pone”.
Lupi, in merito alla sinergia con il ministro Guidi dello Sviluppo economico, ha aggiunto: “Stiamo lavorando e stiamo studiando perché questo significa fare politica industriale nel nostro Paese trovando strumenti che non siano quelli dell’incentivazione tradizionale, ma utilizzando la defiscalizzazione”. E ha annunciato che presto “con il ministro Guidi, dovremmo arrivare a una sintesi per provvedimenti che riguardino sia i mezzi pubblici che privati”. Quanto ai primi, “in Germania c’è stato un momento in cui lo Stato ha deciso che non potessero più circolare mezzi pubblici con un’età molto vecchia: noi stiamo lavorando su Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, dobbiamo accompagnare un provvedimento di questo genere degli strumenti che possano permettere il rinnovo”. Per i privati, invece, il ministro ha ribadito che “dovremmo andare sulla defiscalizzazione”.
Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Non possiamo che plaudire all’iniziativa del ministro Lupi. Il nostro settore, che fattura il 12% del PIL, partecipa alle entrate fiscali complessive per il 17% e occupa 1.200.000 addetti – con la filiera allargata – da tempo sta attendendo dalla politica delle risposte. Quando dichiarato del ministro Lupi, che ringraziamo insieme al ministro Guidi, va benissimo per i ‘clienti azienda’, ovvero le partite Iva, avvezzi agli strumenti della deducibilità e detraibilità. A nostro avviso però, come spiegato in tutte le sedi istituzionali, non funzionerebbe con i privati. Anche perché, a differenza dell’edilizia, nel nostro comparto non c’è un ‘sommerso’ da far emergere. Motivo per il quale quei provvedimenti erano stati concepiti per i privati. Sui privati Federauto ha presentato una proposta alternativa che vedrebbe il cliente che acquista un autoveicolo riconoscersi un forte vantaggio, tutto e subito. Soprattutto perché il primo problema che una famiglia deve affrontare è la crisi di liquidità.
Chiedo quindi una grande attenzione su questo argomento perché si corre il rischio di utilizzare risorse pubbliche senza vendere neanche un autoveicolo in più. Mi riferisco sempre specificamente al mercato dei privati, ossia delle famiglie. Concludo con una richiesta ossia quella di comunicare il risultato – se ci sarà un risultato – a cose fatte. Altrimenti corriamo il rischio di creare una aspettativa che blocca un mercato già asfittico”.