Un flusso annuo di almeno 5 miliardi di metri cubi di gas naturale, equivalente a circa un sesto della quantità oggi importata dalla Russia. È la stima di quanto potrà produrre l’impianto che sarà ancorato al largo di Ravenna, a otto chilometri dalle spiagge di Punta Marina, il cui progetto, dopo un’attenta e approfondita valutazione, riceve l’autorizzazione formale.
L’iter si è completato il 7 novembre con la firma, da parte del Commissario straordinario di Governo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del Decreto di approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico.
Ora toccherà a Snam procedere all’affidamento dei lavori per la realizzazione dell’opera – investimento previsto, circa 1 miliardo di euro – nei tempi stabiliti.
“Nonostante i tempi stretti indicati dal Governo – ha detto Bonaccini -, insieme al territorio e a tutti gli organismi coinvolti abbiamo svolto un lavoro meticoloso di analisi del progetto, individuando tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema, di mare e di terra, oltre alle mitigazioni necessarie. Arrivando a un via libera condiviso dalle parti sociali e dalla comunità locale, dall’intero distretto dell’energia ravennate, una eccellenza nazionale. Procediamo, quindi, verso la realizzazione di un’opera al servizio di tutto il Paese, che intendiamo fare insieme al Parco eolico e del fotovoltaico più grande in Italia e fra i maggiori in Europa, sempre al largo di Ravenna.”
Per Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, Ravenna ha una doppia valenza strategica, non solo come location ideale per far fronte all’attuale emergenza, ma in un’ottica prospettica, gode di una posizione favorevole ad accogliere i futuri flussi LNG dal Mediterraneo orientale, area che ospita giacimenti con interessante potenziale di sviluppo. L’obiettivo è quello di rendere operativa l’unità entro i prossimi 24 mesi.