Via libera all’aumento delle quote di pesca del tonno rosso che passeranno da 24mila tonnellate a 36mila tonnellate da qui al 2020. Ad annunciarlo è la Coldiretti Impresapesca sulla base dell’accordo raggiunto per il piano triennale dai 50 Stati nel corso dell’incontro annuale dell’Iccat, la Commissione internazionale per la tutela del tonno dell’Atlantico, riunita in Marocco, proprio in occasione della Giornata mondiale della Pesca.
Nel dettaglio, si prevede che le quote passino dalle 24mila tonnellate di quest’anno a 28mila nel 2018, più una ulteriore aggiunta di 4mila tonnellate all’anno per il 2019 e il 2020. Con questa decisione le quote – riferisce Coldiretti Impresapesca – sono state praticamente raddoppiate rispetto a 5 anni fa a testimonianza del fatto che l’impegno per la salvaguardia del tonno rosso ha dato i risultati auspicati secondo i Paesi pescatori nell’atlantico orientale e nel mediterraneo. Un provvedimento importante – sottolinea Coldiretti Impresapesca – che darà un’opportunità a molte delle imprese italiane.
L’aumento delle quote a livello nazionale – chiede Coldiretti Impresapesca – deve però essere ridistribuito alle imbarcazioni delle piccola pesca artigianale, per uscire da una situazione inaccettabile che vede oggi appena 15 imprese di pesca gestire circa l’88% della quota tonno-rosso nazionale. Non a caso – annota Coldiretti Impresapesca – la stessa UE è intervenuta per reclamare una ripartizione più equa della risorsa. Spetterà ora al Ministero delle Politiche agricole e della pesca – conclude Coldiretti Impresapesca – concretizzare il nuovo corso, invertendo una rotta che vede oggi premiare i “ricchi” e penalizzare i “poveri”, al punto che le lobby si sono inventate anche i diritti delle imprese sul tonno, un bene che è patrimonio delle collettività internazionale che si faceva passare per proprietà privata, nel silenzio generale. Il valore del tonno rosso si aggira sui 200 milioni di dollari alla produzione, che quadruplicano se si considera l’intero mercato di vendita.