Piu’ di due italiani su tre (67 per cento) non hanno tagliato la spesa a tavola per il pranzo di Pasqua, tra i quali il 62 ha mantenuto lo stesso budget e il 5 per cento lo ha addirittura aumentato. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ sui comportamenti degli italiani dalla quale si evidenzia peraltro che il 23 per cento ha invece contenuto le spese mentre il 10 per cento preferisce non rispondere. La stragrande maggioranza ha optato comunque – sottolinea la Coldiretti – per il pranzo casalingo con il 79 per cento degli italiani a casa propria o in quella di parenti e amici ma senza allontanarsi dalla propria città. Il risultato è che quest’anno la spesa complessiva delle famiglie italiane per il menu di Pasqua scenderà – stima la Coldiretti – sotto il miliardo di euro.
Un aiuto al contenimento delle spese – continua la Coldiretti – è venuto anche dal calo dei prezzi per effetto della crisi con i listini delle carni ovine e caprine in diminuzione dello 0,3 per cento su base congiunturale mentre quelli del pesce fresco di mare di pescata si sono ridotti dell’1,2 per cento ed un vero crollo si è registrato per le verdure e la frutta vendute a prezzi inferiori rispettivamente del 6 per cento e del 3,7 per cento rispetto allo scorso anno. Le rinunce hanno riguardato però i prodotti simbolo della festa con ben il 24 per cento degli italiani che non ha acquistato l’uovo o la colomba industriale ma per fare economia – sottolinea la Coldiretti – si è puntato sopratutto sul contenimento degli sprechi, sulla scelta piu’ oculata dei menu e sulla preparazione casalinga. Si registra infatti un ritorno al fai da te casalingo che non si verificava dal dopoguerra per ben 5 milioni di italiani impegnati nella preparazione di dolci e ricette tipiche della tradizione pasquale.
Piu’ gettonate del solito sono state quest’anno – continua la Coldiretti – le economiche uova utilizzate nelle numerose specialità regionali diffuse sul territorio insieme alla tradizionale carne di agnello e ai diversi i piatti tipici regionali che da nord a sud attraversano l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia – continua la Coldiretti – il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. E tra i dolci al primo posto l’immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale.
Si tratta – continua la Coldiretti – di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia – precisa la Coldiretti – è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria – continua la Coldiretti – si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi.
Sapori diversi da quelli delle proprie tradizioni hanno scelto invece di gusterare – sottolinea la Coldiretti – gli oltre 4,1 milioni gli italiani in vacanza in Italia e all’estero nella Pasqua 2014 che fa segnare una ripresa del turismo, con un aumento stimato pari al 5 per cento rispetto allo scorso anno. Tra questi – continua la Coldiretti – sono 2,6 milioni quelli che hanno scelto di restare all’interno dei confini nazionali che prevalgono sul milione e mezzo di italiani che hanno invece preferito mete all’estero. Particolarmente gettonati gli agriturismi dove, secondo Terranostra/Coldiretti, circa duecentocinquantamila italiani trascorreranno a tavola il giorno di Pasqua soprattutto per a capacita di mantenere inalterate nel tempo le tradizioni enogastronomiche.