Principale produttore mondiale l”Europa, con 5.535 milioni di aerosol prodotti nel 2011, seguito a distanza da Stati Uniti e Cina. Con una produzione di 554 milioni, l’Italia ha un ruolo da protagonista ed è il quarto produttore europeo dopo Regno Unito, Germania e Francia (Dati FEA – European Aerosol Federation).
E’ quanto emerge dall’assemblea annuale (14 giugno, ndr) di Aia, l’Associazione Italiana Aerosol aderente a Federchimica. Nel nostro Paese AIA associa 57 imprese, nazionali e multinazionali operanti in Italia, che rappresentano circa 2.500 addetti e un fatturato superiore ai 280 milioni di Euro.
“Le bombolette spray continuano a essere un prodotto di uso quotidiano – spiega Marco Padovani, Presidente di AIA Federchimica – sono facili da utilizzare e sicure se impiegate e conservate correttamente, e sempre più rispettose dell’ambiente”.
Per convenienza, elevato rendimento, lunga durata di conservazione del contenuto e sicurezza, le bombolette spray trovano impiego in moltissimi settori. Il 54% dei contenitori aerosol prodotti in Europa riguarda l’igiene personale e la cura del corpo (come ad esempio deodoranti, lacca e schiuma per capelli, schiuma da barba), il 23% prodotti per l’utilizzo domestico(dagli smacchiatori agli insetticidi, fino ai prodotti per i tessuti e ai deodoranti per ambienti) e un altro 23% altri settori (automotive/industriale 8%, alimentare/vario 6%, farmaceutico /veterinario 5%, vernici 4%).
Oltre ad essere sempre più igienici e sicuri – si legge in una nota Aia – gli aerosol sono anche ecosostenibili. I contenitori, infatti, sono solitamente realizzati in metallo: il 50,7% delle bombolette spray è in alluminio e il 48,7% in acciaio. Soltanto una minima parte (0,6%) è in vetro o materiale plastico. Una volta esaurite, quindi, le bombolette spray possono essere facilmente riciclate. Nel 2012 in Italia è stato riciclato il 75,5% degli imballaggi in acciaio immessi al consumo (+2,9% rispetto all’anno precedente). Mentre per l’alluminio si raggiunge il 59,4% dell’immesso sul mercato riciclato.
Riguardo ai propellenti, già dal 1989 in Europa non si producono più bombolette aerosol contenenti CFC (dannoso per l’ozono stratosferico). Nei prodotti per i quali viene richiesta la totale “non infiammabilità”, vengono utilizzati propellenti non infiammabili compatibili con le esigenze tecnologiche dell’aerosol e non dannosi per l’ozono stratosferico. In tutti gli altri prodotti aerosol vengono, di norma, utilizzati GPL appositamente purificato, dimetiletere, biossido di carbonio o protossido d’azoto.