Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a gennaio 2016 il mercato italiano dell’auto totalizza 155.157 immatricolazioni, con una crescita del 17,4% rispetto allo stesso mese del 2015. In questo contesto, arriva però il risultato negativo delle ecologiche.
Sono infatti emersi cali tendenziali significativi per le vetture a gas (-27,4% per il metano e – 27,8% per il GPL), in parte dovuti al confronto con un gennaio 2015 in cui avevano registrato, invece, un incremento – proseguito poi per tutto il primo quadrimestre – in seguito al quale è incominciato un trend discendente, con un calo di mercato del 6,5% a fine 2015.
Secondo Anfia può aver inciso su questa dinamica la diminuzione dei prezzi dei carburanti tradizionali: il prezzo alla pompa è sceso, in Italia, del 10% per la benzina e del 13% per il gasolio nell’anno da poco concluso, e i ribassi sarebbero stati ancora più forti se non avesse continuato a salire il peso della componente fiscale dei prezzi (65% sul prezzo della benzina e 62% sul prezzo del gasolio), tra i più elevati in Europa.
“Ricordiamo – sottolinea a Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – che le vetture a metano e a GPL danno un contributo importante all’abbattimento delle emissioni inquinanti, tema quanto mai attuale in riferimento all’emergenza smog. Oltre al vantaggio ambientale, esiste anche un vantaggio economico e occupazionale: l’Italia è leader nel mondo grazie ad una filiera di imprese di produzione di impianti, veicoli, distribuzione e manutenzione. Grazie al contributo delle vendite di veicoli a gas, l’Italia vanta il primato di essere il Paese in Europa con la quota maggiore di vetture a trazione alternativa, davanti all’Olanda. A questo proposito riteniamo importante stimolare nuovamente una riflessione sull’avvio di una politica di rinnovo strutturale del parco circolante italiano, fattore chiave per migliorare la qualità dell’aria nelle città”.
Analizzando le immatricolazioni per alimentazione, a gennaio le auto a benzina raggiungono una quota del 33,3% (29,6% un anno fa e 30,2% a gennaio 2014), la più alta da due anni a questa parte, in rialzo anche rispetto a dicembre 2015 (31,6%), mentre per le vetture diesel la quota di mercato risulta pari al 55,9%, in rialzo rispetto al 54,6% di un anno fa, ma in leggero ribasso rispetto a dicembre 2015 (56,5%).
Per le vetture a GPL, la quota di mercato è del 5,6% a gennaio (contro il 9,1% di un anno fa e l’8,2% di gennaio 2014), la più bassa degli ultimi due anni, in calo anche rispetto a dicembre 2015 (6,2%). Il metano si attesta, nel mese, al 3% di quota (4,9% un anno fa e 5% a gennaio 2014), anche in questo caso la più bassa degli ultimi 24 mesi, in ribasso anche rispetto a dicembre 2015 (3,5%). Le vetture ibride ed elettriche, infine, mantengono a gennaio 2016 la stessa quota del mese precedente, il 2,2%, contro l’1,8% di un anno fa un anno fa.
Nel 2015 la quota delle auto “eco-friendly” si era attestata al 13% del totale mercato, con un calo del 3,6% sul 2014, determinato da un andamento molto positivo nei primi 4 mesi dell’anno (+21% l’incremento medio) e un calo medio da maggio a dicembre di quasi il 15%, dovuto alla contrazione del mercato delle auto a gas, le quali hanno registrato per l’intero anno una flessione del 6,5%.
Focus mercato per alimentazione nel 2015 (fonte Anfia)
Nel 2015, sono aumentate considerevolmente le immatricolazioni di auto a benzina, +24,6%, e a gasolio, +16,7%. La quota delle auto a benzina raggiunge il 31% del mercato e la quota delle auto diesel supera il 55%.
Nel 2015 le vetture ad alimentazione alternativa calano del 3,6% (pari ad un calo in volumi di 7.900 auto rispetto ai volumi del 2014), totalizzando circa 211mila unità. Le vetture a trazione alternativa rimangono al di sotto della quota del 21,5% raggiunta nel 2009 grazie a misure di incentivazione.
Le vetture elettriche totalizzano 1.442 unità con un incremento del 31% e le ibride (oltre 26mila) crescono del 21% rispetto al 2014. Il mercato dei veicoli elettrici è molto contenuto rispetto a quello di molti Paesi UE, non solo per la scarsa diffusione della rete di rifornimento, ma anche per la minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei (Italia 68,7%, UK 89,3%, Paesi Bassi 89,3%, dati Banca Mondiale). La popolazione non urbana, infatti, è meno propensa all’utilizzo di auto ad alimentazione elettrica per la bassa autonomia. Certamente, la possibilità di usufruire di una rete di rifornimento capillare dell’elettricità è uno degli elementi che, superate le criticità attuali dovute ai costi e alle tecnologie, ne potrà favorire una maggiore diffusione. Alcune iniziative vanno in questa direzione come il car sharing elettrico a Torino, sulle cui strade, a partire da marzo 2016, compariranno le prime colonnine per la ricarica con i primi veicoli elettrici del gruppo Bolloré. L’obiettivo del Gruppo è di arrivare a 400 auto entro il 2017, con oltre 200 stazioni e, a regime, 700 colonnine aperte al pubblico e accessibili anche ai privati: questo prevede il piano messo a punto dalla Città di Torino e da Blu Solution per avviare il servizio di car sharing elettrico nel capoluogo piemontese. Torino è la prima città in Italia, insieme a Roma per il Giubileo, a dotarsi di un’infrastruttura del genere. Il Gruppo Bolloré, per portare avanti il progetto a Torino, ha stretto un accordo con Iren per l’energia elettrica.
Le vendite di vetture a gas sono diminuite, nel 2015, del 3,6% (le vetture a doppia alimentazione bz+gpl registrano un calo del 2,7%; le vetture a bz+metano calano del 13%). Esse rappresentano, comunque,una delle tecnologie “ponte” a basso impatto ambientale che, insieme ai veicoli elettrici e ibridi, possono contribuire, nei prossimi decenni, a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle nostre città.
La rete distributiva per le auto alimentate a gas conta, in Italia, 3.734 distributori per il GPL, per soddisfare un parco veicoli bifuel di 2.086.452 (di cui 2.42.120 autovetture) e 1.086 distributori per il Metano, per un parco di 917.857 veicoli bifuel (di cui 833.668 autovetture). La metà dei distributori è collocata nelle regioni del Nord.
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