Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha chiesto per lettera al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e ai ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente, Gianluca Galletti, la dichiarazione dello Stato di Emergenza per l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche Pfas.
L’obiettivo è quello di arrivare ad una “gestione della situazione in forma commissariale”, che lascerebbe più libertà d’azione sul territorio.
Zaia chiede inoltre “la riduzione dei limiti a livello nazionale”. La decisione di chiedere lo Stato di Emergenza deriva dal fatto che “la situazione che si è delineata dai dati recentemente acquisiti, può essere affrontata solo con mezzi e poteri straordinari”.
Il Veneto quindi ribadisce la richiesta di “riduzione dei limiti a livello nazionale, e ha chiesto lo sblocco dei fondi statali (80 milioni) necessari alla realizzazione di nuovi acquedotti che permettano di portare acqua di buona qualità nelle zone colpite”.
Comunque la regione Veneto ha assunto la decisione, “in totale autonomia, di ridurre i limiti di presenza dei Pfas nelle acque potabili del Veneto”.
Nella lettera Zaia fa riferimento al “Documento di Sintesi Settembre 2016 – Giugno/Settembre 2017” sulla “Contaminazione da Sostanze Perfluoro Alchiliche”, dal quale risulta di tutta evidenza “che la situazione che si è delineata dai dati recentemente acquisiti, può essere affrontata solo con mezzi e poteri straordinari”.