Il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, intervenendo a Repubblica Tv, ha messo a fuoco quello che è uno dei nodi principali legati al clima e al vertice di Parigi, ovvero, “il problema resta convincere Paesi in via di sviluppo”.
Galletti ha precisato che “spese le parole di ottimismo c’è anche un tempo per il realismo politico e quindi ci sono tantissime questioni aperte come per esempio il fatto che con gli impegni presentati finora non si riesce a raggiungere l’obiettivo di contenere entro i due gradi centigradi l’aumento della temperatura media globale ma si arriva, secondo i calcoli, a 2,7 gradi”.
Il ministro ha poi fatto il punto sui negoziati e sul contributo europeo e italiano nel percorso verso l’accordo globale sul clima “L’obiettivo e’ mantenere il surriscaldamento del globo sotto i 2 gradi. Abbiamo il problema dell’India e dei Paesi africani e la discussione in questi giorni è su quante risorse i Paesi industrializzati sono disposti a trasferire a quelli in via di industrializzazione, perché facciano il nostro stesso percorso di sviluppo ma in maniera più ambientale. Noi andiamo a Parigi con un accordo già fatto e vincolante dal punto di vista giuridico, che è l’accordo europeo. Impegna tutti i Paesi europei a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40 per cento. Inoltre abbiamo un target sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica del 27 per cento e sul campo delle risorse economiche l’Italia impegnerà 4 miliardi di dollari per il periodo 2015-2020”.
Sul tema dei rifiuti il ministro Galletti ha detto: “il nostro Paese ha quella che io definisco una vergogna, quasi il 40% dei rifiuti va ancora in discarica. Perché molte regioni sono ancora indietro nella raccolta differenziata. Mentre alcune sono a livelli europei altre sono molto indietro. Allora noi abbiamo fatto il contestatissimo art. 35 dello Sblocca Italia per affermare il principio che le regioni devono smettere di mandare i rifiuti nelle discariche”. Inoltre Galletti ha specificato “Se devo fare una gerarchia delle fonti nello smaltimento metto al primo posto la differenziata, poi i termovalorizzatori e infine le discariche. Noi chiediamo alle regioni che sono rimaste indietro di arrivare a target europei del 65% di raccolta differenziata e in questo caso saremmo tra le nazioni con le percentuali più elevate. Ma anche se arrivassimo a quest’obiettivo del 65% di raccolta differenziata ci sarebbe comunque bisogno di termovalorizzazione in Italia. Non è possibile poi che i termovalorizzatori italiani si trovino quasi tutti al nord. Io credo che ognuno si debba assumere la propria responsabilità. La politica del ministero punta a costruire una rete nazionale di inceneritori”.
Infine il ministro Galletti ha parlato della vicenda emissioni Volkswagen “Quel caso ci dimostra che l’ambiente è un settore in cui non si scherza più gli imprenditori hanno tutto l’interesse a fare impresa nel rispetto delle norme e dell’ambiente”.
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