Il decrto di riforma della pubblica amministrazione approvato martedì 4 agosto al Senato, prevede l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato all’Arma dei carabinieri.
Mentre da un lato si levano forti proteste, anche da parte degli stessi forestali, il Governo sottolinea che “l’obiettivo è dare unitarietà e più forza anche alla funzione di controllo sul territorio valorizzando la specialità ambientale. Non saranno cancellate né smembrate le funzioni di tutela ambientale e verranno valorizzate le professionalità”.
Cesare Patrone, Capo del Corpo forestale dello Stato, ha rilasciato una dichiarazione che invita alla fiducia nella riorganizzazione. “E’ nella necessità di creare una nuova e più efficace polizia agroambientale e forestale in grado di contrastare in modo sempre più incisivo le ecomafie e il crimine ambientale in tutte le sue forme che vanno ricercate le motivazioni più profonde di tale epocale riforma la quale costituisce la risposta più valida non solo alle esigenze di razionalizzazione, semplificazione e risparmio, evidenziate dal Governo nell’ambito di un ben più ampio intervento riformatore del Comparto Sicurezza e Difesa, ma anche a quella crescente domanda di sicurezza agroalimentare e di tutela ambientale che proviene dalla società attuale. Le problematiche ambientali che assumono ormai una costante veste transfrontaliera figlie anche dei processi di globalizzazione in atto, quali ad esempio il traffico illecito di rifiuti, la scomparsa di specie di flora e di fauna minacciate di estinzione dovuta essenzialmente al loro commercio illegale o alla distruzione dei loro habitat così come il riscaldamento globale del pianeta causato dalle emissioni di gas serra, le aggressioni al paesaggio, il traffico illecito e maltrattamento animale alimentano il comune bisogno sia a livello nazionale che internazionale della realizzazione di strutture e organizzazioni specializzate, sotto il profilo della sicurezza ambientale e della salvaguardia delle risorse naturali. Ritengo pertanto che la nascente struttura Corpo forestale dello Stato – Arma dei carabinieri altamente specializzata nella sicurezza agroambientale e forestale rappresenti il primo importante modello di una moderna forza di polizia ambientale europea, assolutamente innovativa anche sotto il profilo dell’efficienza dell’efficacia e dell’economicità. Il modello di struttura, completamente nuovo, pone al centro la valorizzazione del grande bagaglio professionale e culturale degli appartenenti al Corpo forestale che da sempre privilegia una visione olistica della tutela ambientale e agroalimentare la quale si è rivelata vincente nel fronteggiare le più importanti emergenze ambientali del Paese. Esso troverà nella confluenza nell’Arma l’indiscussa forza organizzativa e il terreno fertile dove crescere e sviluppare tutte le proprie potenzialità. Si tratta ora di tradurre tale grande opportunità in una realtà funzionale che superi steccati burocratici e guardi innanzi tutto all’immenso valore dei beni tutelati. Vorrei rassicurare tutte le realtà sociali e il variegato mondo ambientalista e animalista, partner storici del Corpo, nonché tutti i Forestali che il mio impegno principale sarà quello di fare in modo che i valori e l’identità professionale vengano conservati nella loro unitarietà all’interno della nuova struttura. Solo così potremo costruire una nuova realtà che avrà ancora più forza nella gestione delle aree protette, nella tutela della biodiversità, nel monitoraggio ambientale, nella prevenzione e repressione dei reati ambientali, nell’educazione alla legalità ambientale e che continui ad osservare la cultura della prossimità in aperto dialogo con la società e il mondo del volontariato. Ringrazio il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro Madia, il Ministro Martina e il Parlamento tutto per l’impegno profuso, nell’ambito del processo di approvazione del disegno di legge sulla riforma della PA, nell’individuazione di un percorso strategico di riforma e rafforzamento del Corpo all’interno dell’Arma dei Carabinieri”.
Difende il provvedimento – che nei mesi scorsi era stato oggetto di una raccolta firme per evitarne l’adozione – anche il ministro delle Politiche Agricole e Forestali Maurizio Martina: “E’ una grande occasione per rilanciare l’impegno italiano su questo fronte. Una soluzione efficiente che anche il Senato, con una maggioranza molto ampia, ha indicato precisamente in un ordine del giorno votato ieri. Sono convinto che la nascita della nuova struttura CFS-CC agroambientale e forestale nell’Arma consentirà all’Italia non solo di mantenere, ma di rafforzare la propria leadership nella lotta agli ecoreati, nella salvaguardia del territorio e delle nostre straordinarie risorse agroalimentari”.
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