Continua il viaggio di Oggigreen.it attraverso le amministrazioni locali italiane. Dopo Reggio Emilia è la volta di Ferrara, con l’intervista all’Assessore all’Ambiente del Comune Rossella Zadro. Le sue buone pratiche sostenibili? Viaggia a basso impatto ambientale con una Multipla a metano e pratica la raccolta differenziata. Non utilizza pannelli fotovoltaici/solari perché abita in centro storico e non le è stato autorizzato impianto su abitazione medioevale. Per il risparmio energetico, si attiene a tutte le regole di base, dallo spegnimento dei led elettrici la sera, all’uso degli elettrodomestici (classe A!) in fascia oraria bassa. Termostato mai superiore a 20 gradi. E’ molto orgogliosa di … Clara.
Green Economy volano di sviluppo e risorsa per combattere la crisi. Cosa ne pensa?
Penso che in primo luogo sia necessario dare una interpretazione precisa al termine green economy. E’ molto di moda e tutti parliamo di green economy come fosse la panacea per risolvere la crisi ambientale di dimensioni planetarie che stiamo vivendo e, in contemporanea la crisi economica. La green economy sta dentro un nuovo paradigma con il quale affrontare il futuro. Che abbraccia tutte le categoria sociali economiche ambientali ecc. Che alla base ha la ricerca e l’innovazione ma anche la solidarietà, la sobrietà, l’etica, l’interesse per ciò che è la qualità e non la quantità. Dentro una comunità mondiale o locale che sia che mette al bando lo spreco, il consumo estremo di risorse, ecc. In un contesto di questo tipo il consumo lineare lascia il posto a quello circolare, il macro al micro, le grandi imprese alle piccole, all’artigianato, alle eccellenze. L’economia della competizione e della finanza a quello dell’azionariato sociale e della solidarietà e delle relazioni umane, il PIL al BIL o FIL. Alla base di tutto troviamo una estrema consapevolezza e responsabilità nei confronti dell’ambiente, dell’uomo, delle risorse comuni. Detto ciò, è green sia un processo che risparmia risorse sempre più efficiente, sia un processo che dà una seconda vita a materiali già usati, sia l’utilizzo di materiali eco. C’è ancora molto da fare e da innovare, da sperimentare e creare, con tanta immaginazione e tutto ciò può essere un grande volano per far ripartire l’economia e la conoscenza. E per combattere la crisi, come formula la domanda che, a mia interpretazione intende non solo la crisi economica ma la crisi planetaria che oggi impera. La green economy ha il merito di metterci continuamente sotto gli occhi la necessità di cambiare per salvare il pianeta. Pretende studio, ricerca, sperimentazione, soluzioni (penso alle eccellenze nelle bonifiche, nella qualità dell’aria, nel ciclo dei rifiuti e riprodotti, ecc). In questo senso è fondamentale per risollevarci dalla crisi. Poi non penso che possa rimpiazzare tutto. Le faccio un esempio. Ferrara è città della chimica di base per la produzione di plastiche di tutti i tipi. Materiali a monte e a valle di tanti altri distretti economici (biomedicale, edilizio, informatico, ecc). Chi afferma che tutta questa chimica può essere soppiantata da quella verde dice una cosa non vera né sostenibile. Oggi la chimica verde che deve assolutamente andare avanti, rappresenta lo 0,4% della chimica complessiva di cui il mondo ha bisogno. La chimica tradizionale può essere green se, attraverso la ricerca innova i processi, dimezza i consumi energetici o di risorse, limita le immissioni. E se investe sulle bonifiche e sugli impatti ambientali. Pur rimanendo una chimica tradizionale.
Energia, mobilità sostenibile e rifiuti. Ambiti importanti attorno ai quali ruotano decisioni e scelte strategiche. Quali le sue proposte?
Abbiamo presentato da poco a Bruxelles il Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES) legato al Patto dei Sindaci. Il must è risparmio energetico ed efficientamento. La prima fonte energetica è il risparmio di energia e oggi noi sprechiamo molta. Le nostre case sono energivore. Puntare sull’efficientamento energetico e la riqualificazione degli edifici, pubblici o privati che siano. Sto lavorando con gli ospedali del territorio perché migliorino le performance energetiche ed i consumi. Se pensiamo che gli ospedali sono come equivalenti a grosse industrie, che consumano moltissima energia e che spesso sono di edilizia datata, comprendiamo come sia necessario tenerli in osservazione e migliorarli. Gli ospedali devono produrre salute, prestazioni sanitarie appropriate. Non sono abituati a guardare all’efficienza delle strutture. Approcciarsi ai processi sanitari con l’ottica del risparmio e non spreco, significa trasferire questo modello anche nella filiera di tutte le prestazioni (efficientiamo le TAC, le RNM, ecc). Come dicevo prima, altro paradigma mentale. Poi geotermia e teleriscaldamento (il territorio ferrarese vanta sorgenti geotermiche da usare per l’energia termica) per allontanare le fonti inquinanti dalla città. E altre fonti rinnovabili per limitare il ricorso a fonti fossili. Per la mobilità penso che non possedere l’auto sia un diritto. Pertanto mobilità sostenibile (bici, bici elettriche, car sharing, car pooling, TPL). Ma anche telelavoro ed utilizzo smart tecnology per limitare i movimenti inutili. Parcheggi fuori dalla città e mezzi non inquinanti, là dove devono essere utilizzati. E poi tanta educazione perché sono i comportamenti delle persone che fanno la differenza. I comportamenti sono misure strutturali e pesano quanto una infrastruttura verde, un treno elettrico, ecc. Rifiuti. Chiuderemo il 2013 ad oltre il 55%di RD. Con un centro del riuso che intercetta i materiali prima che divengano rifiuti. E con progetti importanti per la riduzione dei rifiuti: LMM – last minute market (recupero alimenti, beni da donare alle associazioni bisognose, invece che farli diventare rifiuti. Ancora utili, stesso progetto del LMM, ma che riguarda il recupero dei farmaci dai cittadini. E poi abbiamo il progetto LOWaste (www.lowaste.it) per la creazione di un mercato locale dai rifiuti. Con questo progetto, economia circolare, abbiamo dato vita ad un distretto verde che accoglie eco designer, artigiani, e creativi che lavorano sui rifiuti di 4 filiere (tessile arredi urbani, inerti, olio alimentare, plastica) per dare vita riprodotti e ad un mercato green. Abbiamo creato startup di giovani.
Sostenibilità ambientale e pubblica amministrazione, quali le scelte operate dal suo Comune?
Siamo certificati ISO14001 per migliorare la qualità delle performance della PA ma anche per obbligare i nostri stekeholder alla reciprocità (le imprese che lavorano con noi sono certificate). Abbiamo adottato criteri ambientali dentro i nostri capitolati per bandi pubblici (capitolato strade verdi) per l’utilizzo di inerti per i sottofondi stradali e asfaltatura con polverino proveniente da pneumatici fuori uso. Abbiamo il 60% dei nostri acquisti che rientrano nei criteri del GPP. Tutta l’energia che acquistiamo è rinnovabile (certificata). Abbiamo auto ibride e da poco una flotta di bici elettriche per i dipendenti. Tutte lampadine a basso consumo (anche nei cimiteri) ed illuminazione pubblica a led. Dentro l’appalto del contratto calore (per la fornitura di energia termica. 24 milioni in 8 anni) abbiamo previsto ogni anno almeno 100.000 euro per migliorare le performance dei nostri immobili e per efficientare. I nostri immobili sono riscaldati o con geotermia o con metano con caldaie ad alto rendimento. Abbiamo rimosso l’amianto da tutti i nostri immobili (ISO14001 obbliga a ciò). RD in tutti gli immobili, scuola, ecc. Paghiamo i nostri fornitori entro 60gg in modo che le imprese che lavorano con noi debbano rispondere a doveri ma godere anche di diritti.
Sono in previsione nuovi progetti?
Certo, sempre in progress. Con orgoglio le do la notizia che il progetto da me pensato, coordinato e candidato al Bando SMART CITIES del MIUR (bando che si è chiuso a novembre dello scorso anno), sul filone della sicurezza del territorio, si è classificato secondo in graduatoria. 20 milioni di finanziamento MIUR. Ricerca, innovazione, tecnologia e conoscenza per la sicurezza dell’ambiente e delle persone, post sisma.
Sono in atto forme di incentivazione particolari rivolte ai cittadini e alle imprese, relative all’adozione di scelte specifiche in campo ambientale oppure programmi rivolti ai giovani e alle scuole?
1. Incentivazioni. Dentro il regolamento urbanistico (RUE) abbiamo previsto lo sconto del 50% sugli oneri di urbanizzazione per chi costruisce o ristruttura adottando 2 criteri ambientali non obbligatori, in più oltre a quelli obbligatori.
2. Annullamento degli oneri di segreteria sulle ristrutturazioni per chi adotta azioni per energia rinnovabile e risparmio energetico
3. Sconti sulla TIA per esercizi commerciali che entrano nel progetto LMM (Last Minute Market, recupero dei beni alimentari, rimasti invenduti, a favore degli indigenti, ndr).
4. Protocollo con aziende e associazioni di categoria. Prezzi calmierati bassi, controllati dalla PA per i cittadini che vogliono rimuovere amianto dai propri immobili e poi fare interventi per energia rinnovabile o efficientamento.
5. Progetto PEDIBUS per andare a scuola a piedi.
Per i giovani e le scuole abbiamo una offerta formativa annuale, promossa dai miei uffici CEAS (centro di educazione alla sostenibilità).