Europa e ambiente, gli obiettivi del ministro Galletti

Europa e ambiente, gli obiettivi del ministro Galletti
Europa e ambiente, gli obiettivi del ministro Galletti

Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Gian Luca Galletti ha illustrato le linee programmatiche del Dicastero ieri nel corso dell’audizione in commissione Ambiente della Camera. Tra i punti approfonditi nel corso dell’Audizione, l’impegno in Europa, linee guida e semestre italiano di presidenza della Ue. Dal documento:
L’imminente semestre italiano di presidenza del Consiglio Europeo può rappresentare per noi l’occasione per rimettere al centro delle politiche dell’Unione un modello di crescita fondato sulla green economy, che guardi alle politiche ambientali, non come un insieme di vincoli sterili, ma come misure che contribuiscono, al pari di altre, al raggiungimento degli obiettivi prioritari di oggi: crescita, occupazione e competitività.

Occorre rovesciare la tradizionale visione del rapporto tra politiche economiche e ambiente, generalmente orientata a valutare l’intervento ex post per rimediare agli impatti ambientali delle scelte economiche, e mettere, al contrario in luce l’enorme potenziale di una politica orientata agli investimenti e alla creazione di nuova occupazione. E proprio per avviare un dibattito a livello europeo sulla “crescita e occupazione verde”, ho confermato con il mio collega del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro Poletti, l’organizzazione per il 17 luglio a Milano, del Consiglio informale congiunto dei Ministri dell’ambiente e del lavoro. Prendendo spunto dalla prossima comunicazione della commissione sui lavori verdi, è nostra intenzione avere una discussione “pratica” e non solamente di principio: qual è il contributo che l’economia verde può effettivamente dare all’occupazione e la crescita e quali sono gli strumenti che dobbiamo mettere in campo per far sì che questo avvenga effettivamente.
E’ quanto mai urgente, infatti, elaborare risposte concrete, illuminate e capaci di forgiare un futuro più solido, equo e sostenibile e che siano di aiuto al difficile percorso di uscita dalla profonda crisi economica e sociale nella quale l’Europa ancora si trova.
Occorre riferirsi, in particolare, a tutti gli strumenti economici e politici utili a elaborare strategie di intervento che consentano di massimizzare i benefici della transizione verso un’economia verde attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro nei settori verdi, e in grado di favorire in particolare l’occupazione giovanile che costituisce una delle massime priorità del governo. Occorre mettere in campo strumenti di breve, medio e lungo periodo che consentano di dare insieme risposte immediate ma anche una visione realizzabile per il futuro.
E’ anche per questo che durante il nostro semestre di Presidenza è mia intenzione rafforzare il ruolo e il contributo dei ministri dell’Ambiente nel ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio (il cosiddetto Semestre Europeo), attraverso l’inserimento delle priorità ambientali e dell’uso efficiente delle risorse come opportunità di crescita.
La revisione della Strategia 2020, che si aprirà nel secondo semestre del 2014, rappresenta in questo senso una grande opportunità.
Tra le priorità del programma legislativo del mio Dicastero, oltre ai dossier sulla qualità dell’aria e sui rifiuti, c’è anche la discussione sulla proposta di modifica della Direttiva imballaggi introdotta per consentire agli Stati membri di adottare misure per la riduzione dell’utilizzo dei sacchetti di plastica per asporto (Shopper).
Come sapete l’Italia già da tempo ha introdotto l’uso dei sacchetti biodegradabili e compostabili che hanno consentito una soluzione pratica ed economica al recupero della frazione organica dei rifiuti (bio-waste), diminuendo drasticamente la quantità di rifiuti avviati a smaltimento in discariche ed inceneritori e favorendo il riciclaggio attraverso il compostaggio.
Sappiamo che nelle ultime settimane ci sono state forte pressioni dai più svariati stakeholders in Europa che, per ragioni commerciali e non certo ambientali, si oppongono a misure specifiche per i sacchetti biodegradabili e compostabili nell’ambito della direttiva in questione.
Come ho rappresentato lunedì nel mio incontro con il Commissario Potocnik, che si è trovato d’accordo, l’Italia intende proseguire su questa strada, che rappresenta un chiaro esempio di efficiente gestione delle risorse e di un’occasione da non mancare nel contesto della “circular economy” e in tal senso lavoreremo sul testo di modifiche della direttiva imballaggi durante il nostro semestre di Presidenza. Naturalmente non posso qui oggi non citare anche le politiche sul cambiamento climatico. Sono convinto che la sfida della crescita e dell’occupazione non può essere disgiunta dal fronteggiare efficacemente il fenomeno dei cambiamenti climatici: dobbiamo essere consapevoli che le decisioni che l’Europa prenderà oggi sono cruciali per assicurare una de-carbonizzazione efficace dal punto di vista dei costi, che tenga in dovuta considerazione la competitività della nostra industria. Una definizione chiara e rapida del pacchetto clima energia al 2030 è indispensabile per dare stabilità e chiarezza agli operatori economici e consentire gli investimenti necessari a non rimanere imprigionati in politiche che privilegiamo fonti di energia ad alta intensità di carbonio o tecnologie ad elevate emissioni.
E’ in questo senso che durante il semestre lavoreremo al dossier Clima, preparando anche i prossimi appuntamenti internazionali a riguardo: il vertice alle nazioni Unite a settembre, la Conferenza sul clima a Lima.
Un altro tema non meno importante durante il nostro semestre è sicuramente rappresentato dalla biodiversità, che vede una straordinaria concentrazione di eventi internazionali. La seconda metà del 2014 rappresenterà per questo tema un momento determinante per realizzare significativi progressi nei processi globali in tema di tutela, conservazione e valorizzazione della biodiversità e dei relativi servizi eco-sistemici.

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