Secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio Energia dell’AIEE, Associazione Italiana Economisti dell’Energia, sull’andamento dei mercati dell’energia, in sintonia con i principali indicatori economici, i segnali di recupero della domanda di energia si sono consolidati nei primi 8 mesi dell’anno.
La domanda di energia in complesso ha registrato un aumento del 3,4%, che si confronta con una variazione negativa del -4,2% per il corrispondente periodo del 2014.
Il recupero è stato favorito da un clima più freddo rispetto allo scorso anno, ma il trend di fondo, anche al netto della stagionalità, rimane positivo sino a creare una concreta prospettiva di aumento esteso all’intero anno.
I prezzi del petrolio e delle altre materie prime, come gas e carbone, sui mercati internazionali hanno continuato a favorire la ripresa della domanda energetica per usi produttivi e per consumi privati, anche se le riduzioni si sono trasmesse agli utenti finali solo in parte a causa della forte fiscalità che grava sui prodotti energetici.
Gas naturale e petrolio hanno dominato la scena di questa prima parte dell’anno, con variazioni molto consistenti.
Il gas naturale ha continuato a trainare l’aumento dei consumi complessivi con una variazione nel periodo gennaio-agosto del 9,4% con punte a due cifre, sostenuto in particolare dalla domanda del settore termoelettrico.
Il petrolio, dopo le incertezze dei primi tre mesi, ha imboccato un netto sentiero di recupero collegato alla ripresa economica ed alle riduzioni dei prezzi dei prodotti finiti. A trainare la domanda è stato il settore dei trasporti, che assorbe circa 2/3 dei prodotti utilizzati.
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, l’apporto idroelettrico, soggetto a forte variabilità, si è ridotto del 24,1%, mentre le altre rinnovabili, come fotovoltaico ed eolico, hanno evidenziato un incremento sensibile (+9,3%), confermando la vitalità del settore.
Nel periodo considerato, la domanda di elettricità ha conseguito un aumento del 2%. Il profilo congiunturale della domanda elettrica destagionalizzata (decalendarizzata e declimatizzata), dopo aver registrato costantemente variazioni negative dal 2013 a tutto il 2014, mostra un’inversione di tendenza a partire dal 2015.
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