Si trova a Castelbosco, Piacenza. Un’iniziativa di Gianantonio Locatelli, proprietario dell’azienda agricola Castelbosco, 2500 bovini destinati alla produzione di latte per il Grana Padano.
Il Museo della Merda si trova all’interno di un castelletto ristrutturato dall’architetto Luca Cipelletti, accanto alla sede dell’azienda, dove fanno bella mostra reperti, manufatti e opere d’arte di interesse estetico e scientifico: a partire dagli scarabei stercorarii, simbolo del museo, considerati divini dagli egizi, a esempi di utilizzo dello sterco per la costruzione di architetture nelle più lontane culture del pianeta, dalle antiche civiltà italiche all‘Africa, passando per opere storico-letterarie come la Naturalis Historia di Plinio, fino alle ricerche scientifiche più attuali e alla produzione artistica che tocca l’uso e riuso di scarti e di rifiuti.
Filo conduttore, scienza e arte della trasformazione. Applicate a un’azienda che diventa così progetto ecologico e industriale, partendo dalla gestione quotidiana dei capi, della loro produzione e dei loro rifiuti. I bovini ospitati in azienda producono quotidianamente 300 quintali circa di latte e 1.000 di sterco.
“Una quantità di merda – scrive Massimo Torrigiani, coordinatore del comitato Scientifico del Pac Milano a cui partecipano i curatori del museo –la cui gestione ha trasformato in un progetto ecologico e industriale avveniristico. Dallo sterco ricava oggi metano, concime per i campi, materia grezza per intonaco e mattoni. E lo fa con sistemi di nuova concezione che oltre a ridurre l’inquinamento atmosferico e la distribuzione di nitrati nel terreno, seguono un principio che ridisegna il ciclo della natura in un circolo virtuoso. Dando alla merda il valore che ha. E restituendo ad agricoltura e allevamento l’importanza di sempre”.
Il Museo della Merda si trova nella Frazione Campremoldo Sopra, località Castelbosco 29010 (PC). Aperto il sabato e la domenica da maggio ad agosto 2015 su appuntamento chiamando il numero tel. +39. 0523787357