“Il ministero dell’Ambiente ha trasmesso alle Regioni interessate gli schemi degli accordi di programma, da firmare nei prossimi giorni, per la realizzazione degli interventi da 650 milioni circa previsti dalla prima parte del piano per il contrasto al dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane.
La predisposizione degli schemi di accordo fa seguito alla registrazione da parte della Corte dei Conti, avvenuta il 12 ottobre, del Decreto del Presidente del Consiglio che individua le opere messe a finanziamento contro il rischio idrogeologico”. Lo ha dichiato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, riferindosi al piano nazionale contro il dissesto idrogeologico presentato lo scorso 8 agosto: un miliardo e 300 milioni che serviranno ad affrontare le prime priorità, realizzando i cantieri nelle situazioni che presentano maggiori rischi per la popolazione nelle città, dove i 650 milioni si riferiscono alle risorse immediatamente disponibili.
”Per fare queste opere – aveva dichiarato Galletti nel corso di un’intervista a Sky TG24 – ci vogliono anni e i risultati non li vedremo adesso, e probabilmente in alcuni casi non li vedremo neanche nel prossimo autunno. Ma la sfida é proprio questa: una sfida anche politica, perché la politica rifugge dagli interventi che non si vedono subito. Spero di lasciare un buon risultato al mio successore”.
Nel corso della medesima intervista, il ministro ha anche illustrato la strategia dietro agli interventi legislativi in materia di lotta al dissesto: ”Noi abbiamo agito su due filoni precisi: il primo filone é stato di semplificazione per spendere i soldi che già c’erano, stiamo spendendo delle risorse che erano ferme da 15 anni, perché non basta dare le risorse, bisogna anche darle a chi può spenderle velocemente altrimenti quei fondi si bloccano. Abbiamo semplificato il sistema e parte di quelle risorse oggi sono già cantieri per più di un miliardo di euro. Dall’altra parte – ha continuato Galletti – abbiamo questo piano che dura sette anni che può assorbire fino a 7 miliardi di risorse. Non ho mai detto i 7 miliardi di risorse li mettiamo subito il primo anno perché con molta trasparenza dico che non siamo in grado di farlo. E, oltretutto mettendo 7 miliardi oggi, non avremmo la possibilità di spenderli perché non abbiamo la progettazione pronta per quei soldi”.
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