La Volkswagen comunica di avere accolto la rapida decisione dell’Autorità Federale dei Trasporti tedesca (KBA) di implementare il piano scadenzato di misure presentato la settimana scorsa, ponendo in essere un richiamo. Di conseguenza, sostiene Volkswagen, è acclarato che gli automobilisti possono continuare a utilizzare senza restrizioni tutti i veicoli interessati, che sono tecnicamente sicuri e adatti alla circolazione su strada.
Il Gruppo Volkswagen richiamerà un totale di circa 8,5 milioni di veicoli in Europa (mercati EU28), tra cui circa 2,4 milioni di veicoli in Germania secondo il KBA.
La Volkswagen contatterà, quindi, i clienti e li informerà direttamente.
Nel frattempo, inoltre, ogni proprietario di un mezzo del gruppo Volkswagen può visitare il sito della marca (per l’Italia www.volkswagen.it attivato nei giorni scorsi) e digitare il numero di telaio della propria vettura per verificare se risulta interessata. Siti analoghi sono attivi anche per Audi, SEAT e ŠKODA.
Il lavoro sulle soluzioni tecniche dettagliate nel piano di azione, scrive la casa, sta procedendo alla massima velocità. Gli interventi sui veicoli inizieranno da gennaio 2016, in forma totalmente gratuita. Le soluzioni tecniche possono riguardare misure
software così come interventi hardware e sono attualmente in fase di sviluppo per ogni modello e anno modello interessato. Tutte le misure, sottolinea Volkswagen, saranno prima presentate alle autorità competenti. E’ confermato che l’attuale generazione di motori Diesel EA288 (in uso dal 2012) non è interessata.
Intanto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha ricevuto questa mattina una lettera di Matthias Müller, presidente del Consiglio di amministrazione della Volkswagen, in cui si manifesta la volontà di collaborazione con le autorità e l’impegno a offrire una soluzione per i clienti. Müller afferma che “l’interesse pubblico per le irregolarità riscontrate nelle prove di emissione è assolutamente comprensibile. Anche noi vogliamo sapere come questo sia potuto accadere e vogliamo individuare i responsabili. Ci stiamo adoperando al massimo per chiarire la questione in modo coerente e completo”.
Nella lettera il presidente del cda afferma “la Compagnia ha presentato un elenco di provvedimenti e i relativi tempi di attuazione alla Kraftfahrt-Bundesamt (Autorità Federale Tedesca per il trasporto veicoli a motore) per il controllo dei motori muniti di codice interno 189 dell’EA e per la modifica del software o se necessario dell’hardware del motore. La Kraftfahrt-Bundesamt ha emanato una direttiva e ha recepito il programma di attuazione e l’elenco delle misure. Su tali basi, è intenzione della Volkswagen presentare le esecuzioni tecniche e i provvedimenti previsti entro la fine di novembre 2015. La revisione inizierà nel gennaio 2016 e stimiamo che l’esame dei provvedimenti si protragga a tutto il 2016”.
“Per l’Unione Europea – dichiara Müller – la direttiva della Kraftfahrt-Bundesamt renderà possibile l’attuazione di un approccio comune e coordinato per tutti gli Stati Membri. Tale azione omogenea e affidabile verrà condotta nello spirito dell’Europa e nell’interesse dei clienti.
L’azienda continuerà la sua cooperazione costruttiva con le Autorità e annuncerà le misure che intende intraprendere fin dalle fasi iniziali, gestendole in maniera trasparente”.
Müller garantisce “forniremo informazioni esaustive e regolari ai nostri clienti sui provvedimenti programmati”.
“Tutti gli utenti – aggiunge inoltre – potranno contare sul fatto che offriremo una soluzione per tutti i motori diesel 189 difettosi”.
Il presidente di Volkswagen conclude affermando che l’azienda “si trova ad affrontare una difficile sfida, ma siamo una compagnia forte. Riusciremo a gestire l’attuale crisi e ne trarremo le necessarie conseguenze agendo conformemente. Faremo dei cambiamenti strutturali rinnovando anche la nostra filosofia aziendale. Ma principalmente è nostra intenzione lavorare duro per riguadagnarci la fiducia”.
Nella stessa giornata, su ordine della Procura di Verona la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione presso le sedi di Volkswagen Group Italia S.p.A., a Verona, e di Automobili Lamborghini S.p.A. (in qualità di Socio unico di Volkswagen Group Italia S.p.A.) a Sant’Agata Bolognese, nell’ambito delle verifiche relative ai motori Diesel del Gruppo Volkswagen.
Leggi anche:
Auto ed emissioni. Volkswagen, scandalo CO2
Auto ed emissioni. Le dichiarazioni di Volkswagen. Il Mit avvia indagine
Volkswagen anuncia nuovo corso
Volkswagen, Euro 6 non coinvolti. Tra i modelli in causa Golf, Passat e Tiguan
Volkswagen, istruzioni per l’uso