La Commissione europea ha adottato un Libro verde che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico unionale per le politiche in materia di cambiamenti climatici e energia da oggi al 2030. Il Libro verde solleva una serie di domande, tra cui: di che tipo, natura e livello dovrebbero essere gli obiettivi da fissare per il 2030 in materia di clima ed energia? Come si può ottenere coerenza tra i diversi strumenti politici? In che modo il sistema energetico può contribuire alla competitività dell’UE? Come tenere conto delle diverse capacità di azione degli Stati membri? La consultazione resterà aperta fino al 2 luglio.
Entro la fine del 2013, sulla base delle opinioni espresse da Stati membri, istituzioni europee e portatori di interesse, la Commissione intende proporre un quadro strategico per il 2030 in materia di clima ed energia. Fare chiarezza in questo ambito contribuirà a dare certezze agli investitori e a stimolare l’innovazione e la domanda di tecnologie a basse emissioni di carbonio, sostenendo in tal modo gli sforzi per costruire un’economia europea più competitiva, sostenibile e sicura in materia di energia. Il quadro strategico per il 2030 si avvarrà dell’esperienza e degli insegnamenti tratti dal precedente quadro per il 2020, indicando dove sia possibile apportare miglioramenti. Contemporaneamente, la Commissione prenderà in considerazione i cambiamenti avvenuti dal 2020, quali ad esempio quelli nel sistema energetico e nell’economia, nonché gli sviluppi della situazione internazionale.
Secondo Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l’Azione per il clima “abbiamo stabilito degli obiettivi per il 2020, ma per la maggior parte degli investitori il 2020 è già alle porte. È arrivato il momento di stabilire gli obiettivi per il 2030. Prima lo facciamo, maggiore sicurezza offriamo alle nostre imprese e ai nostri investitori. Più ambiziosi saranno questi obiettivi, maggiori saranno i benefici per il clima.”
Per Günther Oettinger, Commissario europeo per l’Energia “il nuovo quadro strategico deve tenere conto delle conseguenze della crisi economica ed essere anche sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni dell’80-95% entro il 2050.”
La Commissione ha anche pubblicato una comunicazione consultiva sul futuro della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS) in Europa, al fine di avviare un dibattito sulle opzioni disponibili per garantirne uno sviluppo tempestivo, adottando inoltre una relazione in cui valuta i progressi compiuti dagli Stati membri per conseguire i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili entro il 2020, nonché due relazioni sulla sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi consumati nell’UE.
L’odierna comunicazione consultiva individua gli ostacoli che hanno impedito alle tecnologie CCS di svilupparsi al ritmo previsto nel 2007. Ad esempio, a causa del livello molto inferiore dei prezzi del sistema comunitario di scambi di emissioni rispetto alle aspettative iniziali, gli operatori economici non hanno alcun incentivo ad investire in tecnologie CCS.
La comunicazione prende in esame le possibili opzioni per promuovere più efficacemente una tempestiva dimostrazione e diffusione delle tecnologie CCS, e invita a presentare osservazioni sul ruolo di queste tecnologie in Europa. Le risposte alla consultazione contribuiranno al lavoro svolto dalla Commissione per la definizione del quadro strategico per il 2030.
La relazione sui progressi nel campo delle energie rinnovabili (FER) indica che l’attuale quadro politico basato su obiettivi giuridicamente vincolanti per le energie rinnovabili si è tradotto in una forte crescita del settore fino al 2010, con una quota di rinnovabili per l’Unione pari al 12,7%. Per continuare a progredire e conseguire gli obiettivi fissati per il 2020, saranno necessari maggiori sforzi. Occorrerà uno sforzo particolare per creare certezze per gli investitori, riducendo gli oneri amministrativi e facendo maggiore chiarezza in materia di programmazione.