Clima, a Bologna il nuovo data center meteo Ue

Dal 2019 l’Italia con Bologna ospiterà un nuovo “data center” del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF). La decisione definitiva è stata presa al termine della sessione del consiglio del Centro che si è tenuta nei giorni scorsi a Reading, alla presenza dei rappresentanti di tutti gli Stati membri, che hanno discusso e votato scegliendo la proposta italiana.


“E’ un grande orgoglio per il nostro Paese – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – aver ottenuto un risultato tanto prestigioso. Già considerata nel marzo scorso come la migliore sul tavolo dai 22 Paesi, oggi la scelta di Bologna diventa finalmente un dato acquisito e ci pone ancor di più al centro della sfida climatica europea”.
“Nuovi supercomputer di altissima tecnologia – spiega il ministro – saranno collocati a Bologna, nell’area del Tecnopolo, permettendo di incrementare il fondamentale lavoro del Centro Meteorologico Europeo: ciò grazie anche alla grande vocazione scientifica e nei big data che il capoluogo dell’Emilia Romagna ha saputo costruirsi nel tempo. Oggi Bologna – aggiunge Galletti – diventerà un nuovo fondamentale avamposto nella conoscenza dei fenomeni climatici, una conoscenza che genera sviluppo economico, progresso scientifico, sostenibilità ambientale e sicurezza per i cittadini e le imprese”.
E ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge per avviare il progetto.
Il provvedimento prevede una dotazione economica importante con 40 milioni nel triennio 2017-2018 per la messa in opera degli immobili del Tecnopolo. Inoltre sono stati stanziati 4 milioni l’anno aggiuntivi a decorrere dal 2019 per finanziare la struttura e 250 mila euro l’anno per le manutenzioni.
Con la ratifica dell’Intesa fra il nostro paese ed il centro Europeo per le Previsioni Meteorogiche a Medio Termine (ECMWF) si può partire con la messa in opera degli immobili del Tecnopolo che, nel capoluogo emiliano, ospiterà l’imponente centro dati e i ricercatori provenienti da tutta Europa che vi lavoreranno.
“L’Italia – ha dichiarato Galletti – ha messo in campo competenze, professionalità, strutture, e risorse finanziarie. Lo sforzo, che ha visto la piena coesione delle istanze istituzionali nazionali e locali, è stato premiato con la designazione di Bologna come sede del Centro. Ora bisogna operare celermente per mettere in opera la struttura in prima possibile e dare all’Italia anche questa, nuova, opportunità di crescita scientifica, tecnologica con ricadute anche economiche importanti”.

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