Il Consorzio di Tutela della Cinta Senese DOP ha comunicato la settimana scorsa, di aver ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali l’incarico a svolgere attività di tutela per la DOP “Cinta Senese”.
Tale riconoscimento conferisce al Consorzio un potere di controllo sul mercato per verificare che non vi siano casi di imitazione, usurpazione o evocazione alla DOP Cinta Senese.
Razza dalle antiche origini, come testimonia la presenza di un animale con caratteristiche similari a quello attuale, nell’affresco del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti che si trova nella sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena.
Si è diffusa per la sua robustezza, rusticità e facile adattabilità all’allevamento allo stato brado, si nutre di ghiande e cereali, vive quindi bene in Toscana proprio a seguito della tipologia dei pascoli e dei boschi presenti e ad oggi si può contare su circa 140 allevamenti e su circa 5000 capi.
La qualità delle sue carni, ha consentito agli allevatori di ottenere la Denominazione di Origine Protetta riservata esclusivamente alle carni suine di animali nati, allevati e macellati in Toscana, derivanti dall’accoppiamento di soggetti iscritti al Registro Anagrafico e/o Libro Genealogico del tipo genetico Cinta Senese.
Le sue carni si caratterizzano per una forte presenza di grasso di marezzatura; una bassa perdita liquidi – acqua al momento della cottura e per le proprietà organolettiche che li rendono una vera eccellenza della tradizione toscana.
“Questa importante attività di controllo – si legge in una nota del Consorzio di Tutela della Cinta Senese – verrà svolta in collaborazione con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari (ICQRF) in Toscana e fuori da essa, ovvero in tutta l’Europa. Interesserà non solo i punti vendita delle carni e dei possibili trasformati, salumi sughi e quant’altro, ma ogni luogo di consumo quali ristoranti, gastronomie senza tralasciare le vendite online sempre più utilizzate per raggiungere i consumatori in ogni luogo”.
Il lungo percorso compiuto dal Consorzio – prosegue la nota – da sempre impegnato a salvaguardare la razza e a valorizzare le sue carni tipiche tanto da ottenere la DOP, vede oggi riconosciuti i requisiti per operare “erga omnes” che permetterà di svolgere una più efficace ed incisiva attività di tutela a favore del consumatore.
“Questo risultato è il riconoscimento all’impegno e alla serietà di tanti allevatori di questo splendido animale, che in questi anni si sono sottoposti volontariamente al rigido disciplinare di produzione, accollandosi costi e sacrifici che questo comportava – dichiara la Dott.ssa Chiara Santini, Presidente del Consorzio che ha aggiunto – Da oggi si aprono nuove opportunità per chi decidesse di iniziare questo tipo di allevamento perchè le richieste in Italia ed all’Estero sono in continuo aumento ed è necessario aumentare nei prossimi anni il numero dei capi.”
Il Consorzio potenzierà la promozione dei propri associati che sono sempre più numerosi ed impegnati ad ottenere alti livelli di qualità del prodotto sviluppando al tempo stesso le attività di tutela anche attraverso la valorizzazione dei pregiati salumi ottenuti esclusivamente da tagli marchiati DOP.
“Il Consorzio, formalmente impegnato nei controlli, – precisa la Presidente – vuole stringere un patto di fedeltà con i consumatori a cui chiediamo di segnalare ogni etichetta dubbia, ogni indicazione che non presenti chiaramente il marchio bianco per le carni fresche DOP o il marchio rosso per i trasformati assegnato dal Consorzio. Stringendo questa alleanza sarà possibile dare una vera chance ad un suino che ha rischiato l’estinzione e che oggi può nuovamente pascolare, libero di nutrirsi nella campagna toscana. E’ un patrimonio della collettività e insieme va difeso.”