Recupero degli scarti organici, ovvero il compost, un fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni. Ad illustrare i vantaggi ambientali di questa buona pratica è il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, che ha scelto il 5 Giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, per inaugurare il proprio calendario di eventi presso l’Esposizione Universale, nella cornice della Fattoria Globale 2.0, il Padiglione dell’Associazione Mondiale degli Agronomi. Nel corso dell’evento dal titolo “Compost in Italia: dati e marchio di qualità” sono stati quantificati i numeri del mercato del compost in Italia. Attraverso 240 impianti di compostaggio e 43 di digestione anaerobica operativi nel nostro Paese si ottengono 1.033.500 tonnellate/anno di compost (dato Ispra 2013) di cui 266.300 t/a di Ammendante Compostato Verde e 767.200 t/a di Ammendante Compostato Misto.
Nel primo caso, con il l’Ammendante Compostato Verde, questo materiale può essere utilizzato nel florovivaismo per sostituire le torbe d’importazione, nel secondo caso, l’Ammendante Compostato Misto, usato in agricoltura di pieno campo in sostituzione di concimi minerali, concimi organici e letami. Come per tutti gli ammendanti, l’impiego del compost ha la funzione di migliorare la qualità del suolo, consentendo di conservarne nel lungo periodo la fertilità, il suo stato strutturale, la capacità di assorbire e rilasciare acqua e di trattenere gli elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile da parte della pianta, promuovendo tutte le attività biologiche del suolo. Insomma, un’azione ecologica oltre che agronomica. L’utilizzo del compost, inoltre, permette di evitare l’impiego di altri prodotti, a volte importati dall’estero, con vantaggi anche in termini economici: si stima un minor costo complessivo per l’approvvigionamento di torbe e concimi minerali di circa 25-30 mln di €. Nel corso dell’appuntamento ad Expo, il CIC ha poi messo in luce i vantaggi ambientali derivanti dalla raccolta dell’umido e dal compostaggio nel nostro Paese. “Al netto degli sprechi alimentari, che dovrebbero diminuire soprattutto nelle filiere alimentari, raccogliere l’umido e trasformarlo in compost permette di risparmiare 1.1 Mt di CO2 equivalente/anno rispetto all’invio in discarica” ha evidenziato Massimo Centemero, direttore del CIC. “Nell’ipotesi di un target europeo di un dimezzamento delle emissioni al 2030 si tradurrebbe per l’Italia una riduzione di 95 Mt CO2 eq in sedici anni a un ritmo di circa 6 Mt in meno ogni anno. Il contributo della raccolta e del trattamento dell’organico è quindi molto significativo (18%) in termini emissioni evitate”. Chi è il Consorzio Italiano Compostatori
Il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) è l’associazione italiana per la produzione di compost e biogas. Il Consorzio, che conta più di 130 soci, riunisce imprese e enti pubblici e privati produttoridi fertilizzanti organici e altre organizzazioni che, pur non essendo produttori di compost, sono comunque interessate alle attività di compostaggio (produttori di macchine e attrezzature, di fertilizzanti, enti di ricerca, ecc.). Il CIC promuove la produzione di materiali compostati, tutelando e controllando le corrette metodologie e procedure. Promuove le iniziative per la commercializzazione e la corretta destinazione dei prodotti ottenuti dal compostaggio e svolge attività di ricerca, studio e divulgazione relative a metodologie e tecniche per la produzione e utilizzazione dei prodotti compostati.