“Dopo numerosi solleciti, rimasti ancora oggi inascoltati, Italia Nostra torna a chiedere alla Regione Calabria di mettere in atto misure urgenti per la tutela della costa di Praia a Mare, uno dei litorali più suggestivi della Calabria per bellezza del paesaggio e per ricchezza della biodiversità, minacciato dal degrado dell’inquinamento provocato dall’intensa frequentazione delle imbarcazioni a motore.” Così Italia Nostra in una nota, nella quale precisa che a rischio, in particolare, sono le due aree protette (SIC – Siti di Importanza Comunitaria) isola di Dino e fondali marini isola di Dino – Capo Scalea.
Il fascino della grotta Azzurra e della grotta del Leone genera un transito continuo di barche, barconi e natanti a motori di vario tipo con conseguenti esalazioni e perdita di idrocarburi che provocano inquinamento delle acque ed effetti tossici dovuti alla presenza di sostanze chimiche che entrano a far parte della catena alimentare. Inoltre le sostanze inquinanti, depositandosi sulle rocce emerse delle grotte, provocano danni all’intero ecosistema naturale.
Tali criticità sono evidenziate anche negli studi esistenti, come nel Piano di Gestione elaborato ed approvato dalla Regione Calabria nel 2008 che, al suo interno, indica criteri di utilizzazione e di salvaguardia che però, ad oggi, non hanno avuto nessuna attuazione pratica. Per Italia Nostra la Regione Calabria, attraverso finanziamenti ad hoc, deve incentivare l’utilizzo di imbarcazioni elettriche e rivedere il flusso di visite alle grotte regolando il numero degli ingressi sulla base della sensibilità degli ecosistemi, permettendo l’ingresso solo a imbarcazioni elettriche o a remi, così come avviene nella grotta Azzurra a Capri o in quella dello Smeraldo sulla Costa Amalfitana. Inoltre è possibile collocare gli ancoraggi in aree non coperte da vegetazione (Erbari di Posidonie, classificati come habitat prioritari, oggi in stato di forte regressione), così come è possibile indicare modalità virtuose per il comportamento dei balneanti.
Per risolvere questa incompatibilità tra usi e gestione è necessaria un’azione di pianificazione e di risoluzione delle problematiche. Numerosi sono gli esempi che, anche nel nostro Paese, dimostrano come sia possibile, attraverso un’azione di indirizzo, modificare le modalità con cui si svolgono varie attività rendendole compatibili con la conservazione del patrimonio: tra queste le esperienze fatte nella gestione del turismo nella riserva marina a Miramare-Trieste, quella della risoluzione delle problematiche connesse alla pesca a Torre Guaceto (BR) e gli esperimenti di itti-turismo nel Parco nazionale della Maddalena in Sardegna.
Per le sue caratteristiche ambientali l’area di Praia a Mare è stata riconosciuta dall’Europa meritevole di conservazione (Direttiva Habitat 43/92/CEE) tramite l’istituzione di due SIC, uno relativo ai Fondali marini dell’isola Dino – Capo Scalea (IT9310035 Fondali dell’Isola di Dino) e l’altro all’isola stessa (IT9310034 Isola di Dino). Ricordiamo che i SIC sono dei luoghi strategici e prioritari per la conservazione della biodiversità in tutta Europa e rappresentano un caposaldo fondamentale della politica di conservazione sia europea che nazionale. Una volta individuato il SIC, il Paese su cui insiste si impegna nella sua tutela e, se serve, anche nella sua riqualificazione, eliminando le attività incompatibili e le cause che ne mettono a rischio l’integrità.
Per Teresa Liguori, vice Presidente di Italia Nostra, “la presenza di un SIC non è solo un vincolo ma un’occasione per la promozione dell’area quando si applichi un modello di attività che consenta agli operatori di ottenere un corretto vantaggio economico e nel contempo qualificare l’ambiente e il paesaggio, facendo sì che essi siano una risorsa per le comunità, da conservare e utilizzare nel tempo, e non da consumare e perdere per sempre. Per ottenere tali risultati è però necessario che le amministrazioni competenti si facciano parte attiva sostenendo politiche di sviluppo coerenti con la qualità dei siti. Italia Nostra chiede quindi alla Regione Calabria di intervenire con misure urgenti per garantire una corretta tutela dell’isola di Dino e dei fondali di Praia a Mare”.