La responsabilità sociale d’impresa è un volano di buone pratiche e può contribuire a creare occupazione e sviluppo del territorio. È il messaggio di KME, uno dei maggiori produttori mondiali di manufatti in rame e leghe di rame con salde radici italiane, che ha raccontato la sua esperienza nel corso di un incontro con i manager presenti al tradizionale incontro di auguri promosso da Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna.
Il 14 dicembre a Bologna presso il Museo del Patrimonio industriale, presentato dal Presidente dell’associazione Massimo Melega, è intervenuto Claudio Pinassi, Group CEO di KME. Tema della conferenza, “ESG Focus S: quando l’Industria sorprende positivamente la Società. La testimonianza di KME: un passo avanti nell’innovazione sostenibile”.
“Rivolgo un ringraziamento particolarmente sentito agli organizzatori per avermi offerto l’occasione di illustrare il caso di CSR di KME con Dynamo Camp – ha dichiarato Claudio Pinassi – e di farlo in un contesto così appropriato come quello dell’incontro di Federmanager nel Museo del Patrimonio Industriale a Bologna.”
“Credo infatti che la responsabilità sociale d’impresa sia ormai un concetto ineludibile per ogni esperienza manageriale che voglia contribuire allo sviluppo sostenibile di qualsiasi impresa industriale. La partnership di KME con l’esperienza Dynamo fin dalla sua nascita è un esempio significativo di come, per un’azienda, contribuire al bene comune sia sempre di più anche un fattore di competitività.”
Il modello KME di Responsabilità sociale
La responsabilità sociale d’impresa è l’impegno delle aziende a integrare pratiche etiche, ambientali e sociali nelle proprie attività e strategie di business. Va oltre il semplice profitto, puntando a creare valore per la società, rispettare i diritti umani, ridurre l’impatto ambientale e promuovere il benessere delle comunità in cui operano. In questo quadro la dimensione sociale assume per KME una grande rilevanza e si traduce in azioni specifiche, in buone pratiche che impattano positivamente sul territorio e sulle persone.
La storia della responsabilità sociale di KME è talmente rilevante da costituire oggetto di studio anche a livello universitario: partendo dai dipendenti KME si è occupata delle loro famiglie, quindi della comunità che ospitava gli insediamenti industriali ed ha infine raggiunto bambini e stakeholders di tutto il mondo tramite la creazione del Sistema Dynamo.
Tutto ha origine da Dynamo Camp, un’isola di felicità ospitata in un’oasi naturale affiliata WWF. A San Marcello Piteglio, Limestre, in provincia di Pistoia, in un’area di oltre 900 ettari, dal 2007 vengono offerti gratuitamente programmi di terapia ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità provenienti da tutta Italia. Le attività, attraverso i progetti City Camp e Dynamo Programs, vengono portate anche fuori dal Camp e in strutture ospedaliere, associazioni e case famiglia sul territorio nazionale.
Dynamo Camp fa parte del circuito internazionale SeriousFun Children’s Network, nato nel 1988 in Connecticut grazie all’attore e filantropo Paul Newman. Secondo una ricerca dell’Università di Yale, i genitori hanno rilevato nei figli, dopo il periodo al Camp: il 78% un incremento nella sicurezza in sé stessi; il 73% un incremento di autostima; l’81% un incremento di maturità; il 76% un incremento in indipendenza; il 72% un accresciuto interesse a partecipare in attività sociali; il 79% un’apertura a sperimentare nuove esperienze.
I numeri
Il Sistema Dynamo è stato promosso dal Gruppo KME come progetto di responsabilità sociale dell’impresa. Oggi è una Fondazione autonoma che si finanzia in modo privato, anche grazie a specifiche raccolte fondi e alla destinazione del 5×1000 – codice fiscale: 90040240476. I numeri sono impressionanti: il suo impatto dal 2007 si traduce in circa 80.000 bambini con gravi patologie e loro familiari che hanno goduto dei programmi di Terapia Ricreativa Dynamo, oltre 75 le patologie ospitate. Il network di Dynamo Camp è costituito da 100 ospedali e 86 associazioni di genitori o di patologia in tutta Italia. La community comprende oltre 12.000 volontari, 195.000 donatori e oltre 245.000 contatti in database.
La rilevanza del progetto ha consentito di raggiungere un altro obiettivo, che è quello di generare occupazione: tutto il sistema Dynamo conta 150 dipendenti (di cui 77 solo per la Fondazione) oltre a 370 persone di staff stagionale. 1.650 i volontari che nel 2024 hanno donato tempo, intelligenza e cuore per rendere possibile il progetto.
Ogni anno in Italia, a causa di terapie invasive o a lunghe degenze in ospedale, più di 10.000 bambini e bambine affetti da patologie gravi o croniche rischiano di perdere la serenità della loro età. Al Camp i ragazzi possono sviluppare le proprie capacità sperimentando un gran numero di attività e beneficiare dei vantaggi derivanti dal trovarsi in un territorio meraviglioso, al limitare di un’oasi naturalistica. Dynamo ha ideato specifici programmi anche per il nucleo familiare, sul quale la malattia dei figli ha notevoli ripercussioni.
La Terapia Ricreativa Dynamo®
La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività di Dynamo Camp, con l’obiettivo di divertimento, ma anche e soprattutto di fare ritrovare ai bambini fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, con benefici di lungo periodo. Si basa su un modello costituito da sfida, scelta, collaborazione, successo, riflessione e scoperta, attraverso il supporto di staff qualificato e il file rouge del divertimento. Alcune iniziative: arrampicata, tiro con l’arco, attività in acqua, fattoria e cavallo, circo, orti, ceramica, hip hop, rap, storie magiche, Dynamo Art Factory, Radio Dynamo, Dynamo Studios, Dynamo Musical.
Dal 2010 Dynamo porta la Terapia Ricreativa Dynamo® Off Camp in ospedali, associazioni, case famiglia e hospice pediatrici, con l’obiettivo di raggiungere bambini e adolescenti che attualmente non possono essere ospitati al Camp, a causa di terapie continuative, situazioni di ospedalizzazione, perché in lista di attesa o affetti da patologie attualmente non ospitate nella struttura.
Inoltre, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni territoriali, sono stati istituiti i Dynamo City Camp, camp di Terapia Ricreativa diurni gestiti dallo Staff Dynamo. Avviati nel 2018 a Milano, sono attive oggi analoghe esperienze anche a Firenze e Roma. 6 nel 2023 i Dynamo City Camp estivi a Milano, Genova, Firenze, Roma, Termoli e Napoli, a cui si aggiungono City Programs, ovvero City Camp sperimentali, a Catania e Torino.
Il progetto Zambia
La conferenza, alla quale ha portato i suoi saluti il Presidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale Daniele Vacchi, ha coinciso con l’avvio della campagna di raccolta fondi promossa da Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna a favore del Centro Missionario Francescano Onlus per il Progetto Zambia, con l’obiettivo di installare pannelli solari in una missione a Lusaka. Le donazioni possono essere effettuate via bonifico sul conto bancario aperto appositamente per questa raccolta intestato a Sindacato Dirigenti Az. Ind. Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna, IBAN IT 26 L 05080 36760 CC0070680699. Causale: contributo beneficenza Progetto Zambia. Codice SWIFT / BIC per bonifici esteri: IMCOIT2AXXX.