L’Agenda Digitale Europea individua nelle infrastrutture di comunicazione a banda larga e ultralarga la base per lo sviluppo economico dei territori. La velocità di connessione delle reti italiane è fra le più basse d’Europa a causa di condizioni orografiche, di una bassa domanda di servizi di connettività e di ridotti investimenti privati.
Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel – Invitalia e Walter Righini, presidente FIPER (Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili) hanno siglato il 28 maggio presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma un protocollo di intesa per facilitare l’introduzione della Banda Ultra Larga (BUL) nei comuni già tele riscaldati a biomassa e promuovere l’introduzione della fibra ottica nelle nuove reti di teleriscaldamento. Si tratta del primo accordo in quest’ambito su base nazionale.
“Una delle priorità del Governo italiano – commenta il Presidente FIPER Walter Righini – e definita dal Presidente Renzi come obiettivo strategico per il Paese è proprio quella di favorire lo sviluppo della Banda Ultra Larga (BUL) sul territorio per poter garantire l’accesso a internet a tutti i cittadini e siamo particolarmente contenti di essere i primi, come FIPER, a dare un contributo significativo in questa direzione. Esempio di tale sinergia, il 29 Maggio a Tirano in Valtellina inizierà la posa della BUL sfruttando la rete di distribuzione della Centrale di teleriscaldamento della Tcvvv Spa nostra associata”.
Il Governo ha predisposto il cosiddetto “Piano Strategico Banda Ultra Larga”, la cui attuazione è stata affidata a Infratel Italia spa (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia) su iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Considerando il problema del digital divide di base come un problema risolto in tutta Europa, il piano strategico per la banda ultralarga si pone l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 la copertura fino all’85% della popolazione con una connettività ad almeno 100 Mbps, che è l’unica a poter essere definita ultra fast broadband nell’accezione dell’Agenda Digitale Europea (di seguito banda ultralarga o ultrabroadband).
“La BUL – conclude Righini – può essere da stimolo per promuovere il teleriscaldamento efficiente in comuni non ancora metanizzati (801 in Italia nella fascia climatica E ed F secondo uno studio FIPER) e favorire l’autonomia energetica. L’obiettivo è di creare una sinergia tra infrastrutture energetiche esistenti e reti informatiche (fibra ottica), riducendo i costi per l’introduzione della BUL in comuni già dotati di teleriscaldamento in zone montane e rurali periferiche”.