Riforma Titolo V della Costituzione, 19 associazioni ambientaliste – Accademia Kronos, Agri Ambiente, Amici della Terra, AIIG, CTS, ENPA, FAI, Federazione Pro Natura, Greenaccord, INU, Italia Nostra, LAC, LAV, Legambiente, Marevivo, Mountain Wilderness, Touring Club, VAS, WWF Italia – nei giorni scorsi hanno presentato uno specifico Appello ai due relatori del disegno di legge di riforma costituzionale e ai ministri per le riforme Boschi e dell’Ambiente Galletti a favore dell’emendamento presentato dal Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello. Obiettivo, riportare “ambiente ed ecosistema” tra le competenze esclusive dello Stato nel processo di riforma del Titolo V della Costituzione in discussione nell’Aula di palazzo Madama.
Il correttivo andrà a scongiurare il pericolo, evidenziato nell’Appello delle Associazioni ambientaliste, di un incremento del conflitto tra Stato e Regioni che il testo varato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato – a seguito di un emendamento dei Relatori, Calderoli e Finocchiaro – affida allo Stato la competenza esclusiva sulle “disposizioni generali e comuni su ambiente ed ecosistema”.
La genericità e la debolezza tecnica della formulazione dell’emendamento 281000 non permette di segnare un confine preciso. Se venisse confermata malauguratamente la impostazione dell’emendamento 26.1000 all’articolo 117 , si tornerà a dover rimettere alla giurisprudenza della Corte costituzionale la definizione degli ambiti acuendo la conflittualità che la riforma del 2001 aveva prodotto e che, come ricordato dal quotidiano di Confindustria, ha provocato, tra il 2002 e il 2013, la promozione di 2081 giudizi di costituzionalità a dimostrazione di una riforma sbagliata i cui vizi devono essere superati e non aggravati.
Le Associazioni ambientaliste auspicano, pertanto, che l’emendamento presentato dal Senatore Marinello venga accolto. Questo permetterà di ritornare all’originaria formulazione presentata dal ministro Boschi che, in modo chiaro e inequivoco, affida alle competenze dello Stato l’“ambiente e l’ecosistema” congiuntamente alla “tutela dei beni culturali e paesaggistici”. Solo così sarà lasciato invariato l’unicum tra paesaggio e ambiente che, fondato sull’art. 9 Cost., non può essere spezzato come invece farebbe il testo proposto dai Relatori Calderoli e Finocchiaro che deve essere assolutamente corretto.
Il commento delle associazioni: “Al Senato, con l’emendamento presentato ieri (15 luglio, ndr) in Aula dal presidente della Commissione Ambiente Marinello, è stato dato un segnale importante per fare in modo che l’Ambiente torni ad essere chiaramente competenza esclusiva dello Stato. Si può superare così il testo Calderoli/Finocchiaro, che rischierebbe, se fosse accolto anche dall’Aula, di alimentare, invece di sopire, il contenzioso con le Regioni. Ora attendiamo che Palazzo Madama proceda alla correzione, con l’assenso del Governo che aveva proposto originariamente ben più chiara formulazione e che s’è dichiarato disponibile a ‘possibili ritocchi’ del testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali”.