Dopo la diffusione dei dati di agosto relativi al mercato dell’auto, l’associazione della filiera dell’industria automobilistica ha ribadito che ritiene fondamentale il potenziamento di “tutte quelle leve che possono da un lato dar fiato al mercato e dall’altro contribuire al raggiungimento degli obiettivi in tema di contenimento del surriscaldamento del pianeta, che l’Italia ha condiviso al vertice COP21 di Parigi.”.
Suggerisce quindi che “i tempi sono maturi per attuare una revisione della fiscalità in chiave ambientale – in UE 20 Paesi su 28 già applicano forme di tassazione in funzione di emissioni di CO2, puntando alla diffusione dei veicoli ecologici e alla sostituzione di quelli più inquinanti ancora circolanti.”
Tra le misure individuate: il mantenimento di una fiscalità più vantaggiosa per i carburanti alternativi, inclusi i biocarburanti; l’implementazione della rete distributiva, in particolare quella del metano e del metano liquido, accelerando sulla semplificazione delle procedure delle autorizzazioni amministrative; misure di supporto alla diffusione dei veicoli ad alimentazione alternativa, che orientino il consumatore verso modelli che generano minori emissioni di scarico e che utilizzano carburanti più puliti.
“La limitazione delle emissioni di CO2 e degli inquinanti e la riduzione del ricorso ai combustibili fossili, necessitano di azioni che orientino i consumatori verso scelte più efficaci e tangibili, a tutela dell’ambiente e per il contenimento dei cambiamenti climatici e del loro impatto sulle future generazioni. Pertanto, si rendono utili misure che favoriscano prodotti e soluzioni che portino in quella direzione, visto che l’opinione pubblica italiana ed europea è meno attenta ed esigente rispetto a quella di altri Paesi. Si pensi alle conseguenze che il dieselgate ha avuto sulle scelte dei consumatori e sulla composizione del mercato auto: dal calo delle vendite di auto del costruttore coinvolto agli effetti scaturiti da una delle più grandi class action negli USA.
Intanto in Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato il Gruppo Volkswagen per 5 milioni di euro per manipolazione del software di controllo delle emissioni inquinanti. La condotta di Volkswagen è stata ritenuta scorretta poiché gravemente contraria agli obblighi di diligenza professionale e idonea a indurre i consumatori a una scelta economica che non avrebbero fatto se consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati. L’Autorità ha ritenuto tale condotta scorretta ai sensi del Codice del Consumo, poiché gravemente contraria agli obblighi di diligenza professionale e idonea, altresì, a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una scelta di consumo che non avrebbero altrimenti preso qualora consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati (comunicato stampa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, 8 agosto 2016).”
Le auto elettriche vendute nel 2015, sottolinea Anfia, sono state poco più di 2.300. E’ difficile pensare che questo numero possa crescere nel breve periodo e “coprire” la contrazione del mercato delle auto a gas del 2015 e ancora di più del 2016, avvenuta a seguito del calo del prezzo della benzina. Il rischio è che si perda la riduzione di CO2 fin qui realizzata, grazie ad un mix di mercato, unico in Europa, che a differenza degli altri Paesi europei, finora ha puntato su GPL, metano e ibride. Alcuni mercati europei hanno invece investito sull’elettrico puro, che ha richiesto notevoli contributi statali sia per incentivare l’acquisto dei veicoli sia per sviluppare l’infrastruttura necessaria per il rifornimento elettrico. Per questo motivo Anfia sostiene che tutti i combustibili alternativi vadano sostenuti sia con misure fiscali vantaggiose sia con reti distributive adeguate su tutto il territorio. Puntare sull’elettrico ha senso se l’energia destinata alle auto è proveniente da fonte rinnovabile.
I problemi di inquinamento che attanagliano le nostre città e vaste aree del territorio, come la Pianura Padana, vanno affrontati considerando tutte le variabili incidenti sulla produzione di inquinanti, le politiche di trasporto sostenibile adottate, la sensibilizzazione degli utenti, dei cittadini e delle industrie. Anche la rimodulazione dei costi di utilizzo del veicolo basata sulla logica “pay as you drive” può contribuire ad orientare il settore verso modelli di consumo sostenibili. Questo tipo di soluzione è già garantita dalla telematica applicata ai trasporti e si sta diffondendo, nel nostro Paese, soprattutto grazie alla crescita del mercato dell’insurance telematics, con una progressiva riduzione dei costi assicurativi, oltre che delle frodi relative agli incidenti stradali. E’ auspicabile che il mercato degli ITS cresca ulteriormente nei prossimi anni, con l’obbligo atteso, dal 2018, dell’e-Call sulle autovetture, e con lo sviluppo della digital transformation delle infrastrutture, recentemente annunciata dal Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. La necessaria revisione della fiscalità di cui si è detto rientra in un piano per la mobilità sostenibile di cui il Governo dovrebbe dotarsi in tempi rapidi, puntando sulla diffusione dei veicoli ecologici e sullo sviluppo delle nuove tecnologie dell’auto connessa e dell’autonomous driving.”
Ricordiamo che ad agosto, con 71.600 auto nuove immatricolate, si è registrato un aumento tendenziale delle vendite del 20%.
Le immatricolazioni delle auto a benzina sono aumentate del 23% con il 30,9% del mercato; le auto diesel invece hanno fatto registrare un incremento del 26% e una quota del 58,7%. Il mercato delle auto ibride registra un aumento mensile dell’80%; le auto a gpl e a metano invece perdono rispettivamente il 5% e il 44% del mercato. Complessivamente le vendite di auto ad alimentazione alternativa si riducono del 9% rispetto ad agosto 2015 e pesano per il 10,4% del mercato totale, erano il 13,7% ad agosto 2015. In gennaio-agosto 2016 le auto a trazione diesel crescono del 20% e quelle a benzina del 27%, le vetture ibride registrano un incremento del 51% circa, mentre le elettriche calano del 26%. Segno negativo del 15% per il mercato delle auto a trazione alternativa, per la forte contrazione del mercato delle autovetture a gas: le vetture a GPL in otto mesi perdono il 20% del mercato rispetto ad un anno fa e 2,7 punti di quota, mentre le vetture a metano perdono il 28% dei volumi e 1,6 punti di quota.