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Al Muse dal 22 marzo al 9 novembre 2025 la mostra “Dal ghiaccio a noi”

All’interno dello spazio Agorà, dal 22 marzo al 9 novembre 2025, la mostra “Dal ghiaccio a noi. Le ricerche MUSE sui ghiacciai nell’Antropocene” parte dalle motivazioni che hanno spinto le Nazioni Unite a dichiarare il 2025 Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai, per poi evidenziare le caratteristiche dei ghiacciai quali ecosistemi che ospitano una biodiversità unica, custodi di informazioni preziose, tracce del passato della Terra e segnali del suo futuro, senza dimenticare il loro ruolo estetico, ricreativo, di preservazione della memoria di eventi bellici passati, archivio paleoclimatico, riserve di acqua dolce da cui dipende la sopravvivenza di miliardi di persone e non solo. Un allestimento snello, corredato da tre video, stimola la riflessione e il dialogo attorno ai temi della progressiva scomparsa dei ghiacciai e le sue conseguenze sulla vita di tutte e tutti noi. 

La mostra parte dagli highlight dell’esperienza pluridecennale di ricerche svolte dal MUSE e dagli altri enti di ricerca trentini nelle Terre Alte e in relazione alla criosfera, portando a conoscere i metodi, gli strumenti, i risultati degli studi condotti sul territorio e le collezioni museali. Una ricerca orientata e collocata nell’ambiente montano, di cui i ghiacciai sono parte fondamentale. 

I modelli climatici ci dicono che, a meno di una decisa inversione di tendenza, il riscaldamento globale lascerà entro la fine del secolo pochissimi ghiacciai sulle Alpi. In Trentino, dal 1888 il ghiacciaio della Marmolada si è ridotto in volume del 94%, e arriva a perdere fino a 7 centimetri di spessore al giorno, mentre le ultime rilevazioni condotte sul ghiacciaio Adamello-Mandrone segnano una perdita complessiva di 3 metri alle quote più basse. Una tendenza veloce, che sembra inarrestabile. 

Ma non sono solo i ghiacciai delle Alpi a ridursi per effetto del cambiamento climatico, è un processo che avviene a scala globale.  

In mostra, sarà possibile conoscere gli effetti del cambiamento climatico sui ghiacciai alpini, le relazioni che abbiamo con i ghiacciai, le conseguenze della loro riduzione e scomparsa, con l’obiettivo di riflettere non solo sulla loro perdita fisica, ma anche su come lo studio di questi ecosistemi fornisca dati chiave per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.  

“Nell’immaginario collettivo, il concetto di ghiacciaio è associato all’idea di qualcosa di immutabile, fermo. Basti pensare che, per definire ciò che è immobile, usiamo comunemente termini come “freezato” o “congelato”. Nei fatti non è così, sopra e intorno ai ghiacciai c’è una vita in continua evoluzione” spiega la coordinatrice dell’Ambito Ricerca Clima Ecologia del MUSE, Valeria Lencioni. “Ci sono organismi che dipendono dalla presenza dei ghiacciai per vivere, altri invece che ne approfittano, colonizzando le zone lasciate libere. I ghiacciai sono archivi naturali di dati sul clima, sull’ambiente e sulle vicende umane, conservano tracce che ci permettono di ricostruire il clima della Terra e aspetti della nostra storia legati a guerre, pratiche di gestione territoriale e sviluppo industriale.  Testimonianze che il MUSE, assieme ad altri istituti di ricerca studia e conserva, perché non vadano perse”.  

IL PERCORSO DELLA MOSTRA

La ricerca del MUSE 

Al centro dell’esposizione, i risultati della ricerca scientifica del MUSE nelle Terre Alte e in relazione alla criosfera: attraverso testi, strumenti, reperti si potrà conoscere i metodi, gli strumenti e i risultati degli studi glaciologici, biologici ed ecologici condotti sul territorio. 

L’eredità dei ghiacciai 

I ghiacciai sono testimoni della nostra storia. Ritirandosi, rilasciano nelle acque di fusione sostanze in passato intrappolate nel ghiaccio e ci restituiscono reperti, incisioni, materiale organico. L’esposizione stimola a riflettere sulle conseguenze più profonde della riduzione e della scomparsa dei ghiacciai: la consapevolezza della 

fragilità di questi ecosistemi e l’urgenza di un cambiamento dei nostri stili di vita. 

Racconti video 

Sul grande ledwall di MUSE Agorà verranno presentati tre video. 

“Il canto del ghiaccio” offre uno sguardo sul ghiacciaio Lares in Adamello – Presanella. Un racconto per immagini che illustra come il ghiacciaio stia scomparendo a causa delle alte temperature. Regia di Paolo Ghisu e Stefano Collizzoli, produzione Zalab e Bianconero. 

“Alla ricerca dei ghiacciai”, attraverso fotografie, infografiche e didascalie porta alla luce le metodologie e i luoghi delle ricerche effettuate dal MUSE nelle Terre Alte e in relazione alla criosfera. Archivio fotografico MUSE, progetto grafico e montaggio eDesign Trento. 

“Il vuoto nel ghiaccio”, Quali cambiamenti stanno avvenendo nelle profondità dei ghiacciai? MUSE e il Gruppo Speleologico di Lavis cercano di rispondere a questa domanda. Produzione MUSE. 

Un estratto del documentario presentato nel 2022 al Trento Film Festival. 

Le attività collaterali alla mostra 

Come per tutti i progetti di MUSE Agorà, il coinvolgimento dei pubblici del museo è fondamentale per rendere vivo e partecipato lo spazio. Per questi, è in programma una serie di appuntamenti con cadenza mensile che coinvolgeranno soprattutto esponenti del mondo della ricerca, che troveranno in Agorà un’occasione per condividere e discutere metodi e risultati dei loro studi che, in alcuni casi, hanno coinvolto anche il MUSE. 

DIALOGHI SUL GHIACCIO. Incontri in Agorà per conoscere e riflettere 

(tutti gli appuntamenti si tengono alle ore 18) 

16 aprile. Tra scienza e memoria: l’eredità dei ghiacciai.  

Il ritiro dei ghiacciai restituisce storie sepolte nel tempo.  In questo incontro, Daniel Gaudio, antropologo forense (Università di Durham, UK), e Franco Nicolis, già direttore dell’Ufficio Beni Archeologici della Soprintendenza per i Beni Culturali – PAT, dialogheranno con Marco Avanzini, coordinatore dell’Ambito di Ricerca Ambiente e Paesaggio MUSE.   

7 maggio. Ghiacciai e Popoli di Montagna: spiritualità e resistenza per una giustizia ambientale.  

Un dialogo con Elisabetta Dall’Ò, professoressa di antropologia presso l’Università di Torino, la giornalista Francesca Caprini e Monica Ronchini, antropologa del MUSE. Sarà presente in collegamento una rappresentante della popolazione indigena colombiana U’Wa. L’incontro esplorerà il profondo legame tra umanità e ghiacciai. Un’opportunità per conoscere visioni e approcci diversi alle trasformazioni in corso.  Per l’occasione sarà allestita una piccola mostra fotografica sulla popolazione U’Wa, a cura di Yaku associazione attiva nella difesa dell’acqua come bene comune.  

12 maggio. Archivio di ghiaccio. Storie di clima e umanità.  

Un dialogo a più voci per scoprire il legame tra ghiaccio e la nostra storia evolutiva. Valter Maggi, Università di Milano – Bicocca e presidente del Comitato Glaciologico Italiano, racconterà la sua esperienza di ricerca sulle carote di ghiaccio polari e alpine. A partire da questi dati Rossella Duches, archeologa del MUSE illustrerà come queste informazioni ci aiutino a ricostruire eventi climatici e ambientali. Modera Luca Scoz, Ufficio programmi per il pubblico MUSE.   

25 giugno. Voci dai ghiacciai. Segnali di un pianeta che cambia.  

Un incontro per esplorare le profonde trasformazioni in corso attraverso lo sguardo dei ghiacciai. Con il ricercatore Giovanni Baccolo – Università di Roma 3, autore del libro “I ghiacciai raccontano”, e il giornalista Ferdinando Cotugno, specializzato in ecologia, clima e politica ambientale. Come sta cambiando la montagna e come stiamo rispondendo, come individui e come comunità alla perdita dei ghiacciai? Modera Laura Scillitani, comunicatrice scientifica MUSE.  

15 ottobre. Esplorando il sottosopra. Grotte di ghiaccio e ghiacciai in grotta  
Francesco Sauro – Università degli Studi di Padova, presidente dell’Associazione di Esplorazioni Geografiche La Venta e Leonardo Latella – Museo di Storia Naturale di Verona in dialogo con Christian Casarotto – glaciologo MUSE presentano la biodiversità e le caratteristiche degli affascinanti e ancora poco conosciuti ambienti delle grotte di ghiaccio e dei ghiacciai in grotta.   

22 ottobre. Ghiacciai e acqua dolce: prospettive future.  

Dalle Alpi all’Himalaya, un viaggio per comprendere come il cambiamento climatico stia ridisegnando la disponibilità di acqua dolce, una risorsa essenziale per l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico, la produzione di energia idroelettrica e la biodiversità. Ne parliamo con Guglielmina Diolaiuti – glaciologa dell’Università degli Studi di Milano, Alberto Bellin – ingegnere idraulico dell’Università di Trento e Valeria Lencioni, idrobiologa e coordinatrice dell’Ambito di ricerca Clima ed Ecologia del MUSE.   

5 novembre. Vite al limite: la biodiversità dei ghiacciai.  

Nell’immaginario comune, un ghiacciaio è considerato un ambiente estremo, inospitale. In realtà i ghiacciai sono un ecosistema popolato da diversi organismi, adattati a vivere sul ghiaccio e dal quale dipendono.   
Roberto Ambrosini e Marco Caccianiga, dell’Università degli Studi di Milano, incontrano Mauro Gobbi, ricercatore al MUSE. Al centro del dialogo la biodiversità dei ghiacciai e le sfide per la conservazione di questi ambienti unici e vitali, con riferimento agli studi condotti sul Ghiacciaio dei Forni e al Progetto Cold Case.  

Altri appuntamenti potranno essere aggiunti nel corso dell’anno

La mostra è sostenuta da: Sustainability Partner Lavazza Group, Main sponsor Montura, Special sponsor Acque Bresciane, Casse Rurali Trentine e SAIT Coop – Consorzio delle Cooperative di Consumo Trentine. 

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