Nella top five dei settori preferiti dai giovani imprenditori salgono nell’ordine il commercio al dettaglio (10.999), l’agricoltura e l’allevamento (7.569), le costruzioni specializzate (7.094), l’attività di ristorazione (4.717) e i servizi alla persona (2.882), sulla base delle nuove aperture che si sono verificate nei primi nove mesi del 2016. E’ quanto è emerso dal primo studio su “Bamboccioni a chi? i giovani italiani che fanno l’impresa” elaborato dai giovani della Coldiretti sulla base dei dati Movimprese, in occasione dell’apertura dell’open space dell’innovazione giovanile con le esperienze imprenditoriali piu’ innovative del 2016 dei giovani finalisti al concorso ”Oscar Green”, dalle clementine snack, alla radio contadina fino alle bambole green.
Il risultato è che oggi – sottolinea la Coldiretti – quasi una impresa condotta da giovani su dieci in Italia opera in agricoltura (8,4%) dove sono presenti ben 50.543 guidate da under 35 per effetto del crescente interesse dei giovani per il lavoro in campagna che si è esteso fino alla trasformazione e al commercio, con il boom delle vendite dirette dell’agricoltore di prodotti a chilometri zero.
Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Secondo una analisi della Coldiretti/Ixe’, tra queste new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è piu’ contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.
A caratterizzare le imprese giovanili del settore è anche il fatto che a 15 anni dall’approvazione delle legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che, secondo una indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più.
Una spinta alla crescita del settore che è destinata a consolidarsi nel tempo grazie alle opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno ventimila giovani imprenditori entro il 2020 con l’avvio dei Piani di Sviluppo rurale regionali finanziati dall’Unione Europea. Gli interventi che si rivolgono a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni non compiuti possono arrivare ad offrire – spiega la Coldiretti – fino a 70.000 euro a fondo perduto per iniziare l’attività oltre a un contributo a fondo perduto sugli investimenti aziendali che può arrivare sino al 60% ma i giovani potranno accedere inoltre a tutte le altre misure previste sviluppo rurale come consulenza aziendale o la formazione con criteri di priorità. Un sostegno che è stato accompagnato di una importante misura nella Legge di stabilità che prevede l’esonero dei contributi previdenziali al 100% per i primi tre anni e poi del 66% e 50% per il quarto e quinto anno, fortemente sostenuta dai giovani della Coldiretti.
“Abbiamo costituito una apposita task force che opera anche a livello territoriale per sostenere i giovani interessati con tutte le informazioni ma anche tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito” ha affermato la delegata nazionale dei giovani della Coldiretti Maria Letizia Gardoni nel sottolineare “l’importanza dell’aver inserito nella Legge di Stabilità la decontribuzione per i giovani imprenditori agricoli under 40 considerate le difficoltà nei primi anni di vita per le nuove aziende”. È una decisione importante che – ha precisato Gardoni – riconosce il potenziale di un settore destinato a crescere e a creare opportunità, come dimostrano le straordinarie storie di successo ed innovazione.
“L’agricoltura torna finalmente ad essere un settore strategico nelle politiche del Paese a sostegno della ripresa economica ed occupazionale” ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”.