Sono almeno 5 i buoni motivi per bere aqua del rubinetto, secondo la multiutility Hera, che ha appena pubblicato la settima edizione del report “In buone acque” dedicato alla qualità dell’acqua di rubinetto.
Prima di tutto è ecologica: in Italia, nel 2013, i consumi di acqua minerale hanno comportato la produzione di 6 miliardi di bottiglie di plastica di cui solo il 15% viaggia su rotaia; è economica: con l’acqua di rubinetto una famiglia può risparmiare quasi 300 euro l’anno; è buona: l’acqua distribuita da Hera è classificabile come oligominerale a basso tenore di sodio, per eliminare l’odore del cloro è sufficiente lasciarla un po’ in una caraffa; è sicura: oltre 1.900 analisi al giorno, il 99,9% conforme alla legge; è comoda: disponibile direttamente a casa, senza far fatica per trasportare pesanti bottiglie.
Il report di Hera si basa su 696.161 analisi svolte nel 2014, equivalenti a oltre 1.900 esami al giorno, di cui il 99,9% è risultato conforme alla legge.
Un dato da non sottovalutare, tuttavia, è quello che vede l’Italia rimanere ai vertici nelle classifiche mondiali per consumo pro capite di acqua in bottiglia. Siamo infatti al terzo posto nel mondo dopo Messico e Thailandia, in un settore con consumi pro capite in continua crescita: +27% tra il 2008 e il 2013.
Il report approfondisce anche la relazione che c’è tra acqua e salute. Vincenzo Cennamo, Responsabile Gastroenterologia dell’Azienda USL di Bologna, sfata una volta per tutte alcuni luoghi comuni sull’acqua e dimostra che il sodio contenuto nell’acqua che beviamo incide pochissimo nell’assunzione giornaliera; bere acqua di rubinetto non fa venire i calcoli; l’acqua gassata non fa male al nostro organismo; non esiste un tipo di acqua peculiare per l’infanzia; non c’è una regola tra bere acqua durante o lontano dai pasti.
Per finire, un approfondimento sugli investimenti nel settore idrico. Il nostro paese è in ritardo su questo punto con un investimento di 30 euro per abitante contro i 130 euro della Danimarca, i 100 del Regno Unito o i 90 della Francia. Includendo i lavori finanziati da terzi e quelli realizzati o finanziati da Romagna Acque, nel territorio servito da Hera nel 2014 sono stati realizzati 166,8 milioni di euro di investimenti ovvero 46 euro pro capite.
Il nuovo metodo tariffario, definito dall’AEEGSI e in vigore dal 2012, sta però portando a un aumento del livello degli investimenti: +55% nel 2015 rispetto al 2012 nelle aree geografiche in cui l’AEEGSI ha approvato gli schemi regolatori.
“In buone acque” è stato realizzato in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Arpa, Ausl territoriali e Romagna Acque. Nel report è presente una mappa che indica le fonti di prelievo e gli impianti, completa di tabelle suddivise per provincia che riportano i risultati delle analisi per 13 parametri, confrontati anche con i valori delle acque minerali. Sul sito di Hera si può consultare l’etichetta dell’acqua: la carta d’identità dell’acqua del proprio comune di residenza, con i parametri chimici che sottolineano caratteristiche oligominerali e basso tenore di sodio.
Leggi anche:
Acqua, un bene prezioso da non sprecare