Bologna dal 12 al 14 aprile ospita Indica Sativa Trade, fiera internazionale della canapa. Dal settore industriale, fino a quello terapeutico e alimentare: per questa settima edizione l’Unipol Arena si popola di 200 stand di aziende produttrici provenienti da tutto il mondo.
Oltre agli ormai consolidati prodotti cosmetici o alimentari contenenti cannabis, come la pizza, le farine o l’olio, grazie ai suoi molteplici utilizzi la canapa ha incontrato tanti altri settori: fra questi ecco la “Pet therapy“, estratti di canapa in olio di cocco per cani o gatti con problemi di dermatiti o epilissie. L’offerta della fiera varia poi dall’edilizia all’abbigliamento, fino al principale settore agricolo, di cui vengono presentate le ultime novità in termini di varietà di semi o di sistemi di coltivazione.
La nuova promessa del settore è la “cannabis light”, presentata qui due anni fa: legale perché contiene una percentuale di THC inferiore ai limiti di legge, ma mantiene tutti gli altri principi attivi. Numerose le iniziative didattiche e di formazione: dai corsi di cucina con la canapa, a quelli dedicati a medici e farmacisti, fini ai seminari di coltivazione e formazione legale per gli operatori, a cura dell’Italian Cannabis Business School
Il settore della “New Canapa Economy” sta crescendo rapidamente, come testimonia il decuplicarsi dei terreni coltivati in Italia: dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4mila del 2018.
Le coltivazioni di canapa sono sempre più dedicate a produzioni innovative, che vanno dalla ricotta agli eco-mattoni isolanti, dall’olio antinfiammatorio alle bioplastiche, fino a semi, fiori per tisane, pasta, biscotti e cosmetici.
L’80% della produzione si concentra fra le province di Mantova, Cremona e Brescia, a tradizionale vocazione agricola. Si tratta in realtà di un ritorno per una coltivazione che fino agli anni ’40 era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica).
“L’ingresso sul mercato della Canapa Legale ci ha visto protagonisti: il primo prodotto italiano è stato presentato nel 2017 proprio a Indica Sativa Trade – spiegano gli organizzatori – Da quel momento il mercato è diventato enormemente più importante e ha coinvolto migliaia di imprenditori, spesso provenienti da esperienze diverse, che hanno cominciato a interessarsi a questo mondo. Come in tutti i settori in forte espansione che catalizzano l’interesse di nuovi professionisti c’è una necessità fortissima di conoscenza, per questo abbiamo lavorato moltissimo per potenziare l’aspetto formativo della manifestazione: proponiamo incontri e seminari con esperti di fama nazionale e internazionale, in una fiera che non è solo occasione commerciale ma anche di studio e ricerca”.
Cannabis light, i numeri
La coltivazione e vendita di piante, fiori e semi a basso contenuto di principio psicotropo (il THC deve essere inferiore allo 0,2%) nel 2018 ha sviluppato un giro d’affari stimato in oltre 40 milioni di euro. Un boom spinto dall’approvazione della legge numero 242 del 2 dicembre 2016 recante “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”. Sono oltre 2.000 le aziende agricole e 700 i grow shop nati in Italia nell’ultimo anno grazie al mercato della cannabis legale e di tutta la gamma di prodotti che da quella derivano — decine nel settore alimentare e cosmetico. E sia per i negozi che per il numero di nuovi posti di lavoro le cifre sono tutte in crescita e ci si aspetta, per il 2019, che l’indotto possa addirittura raddoppiare.