Dall’inizio del mese di novembre ad oggi sono state ben 38 le trombe d’aria in Italia, più del doppio (+138%) di quelle registrate nello stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti al su dati ESWD, l’anagrafe europea degli eventi meteo estremi dalla quale si evidenzia che dall’inizio dell’anno sulla Penisola ne sono state registrate 482.
L’ultima ondata di maltempo con trombe d’aria in Calabria e Puglia – sottolinea la Coldiretti – ha provocato danni anche all’agricoltura con serre divelte, piante sradicate e campi allagati. Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Evidenze sottolineate anche da un recente rapporto dell’agenzia Onu che si occupa di cambiamenti climatici.
L’eccezionalità degli eventi atmosferici – precisa la Coldiretti – è ormai diventata la norma. Gli effetti si fanno sentire nelle città e nelle campagne dove nel 2018 si contano fino ad ora – stima la Coldiretti – danni per oltre 1,5 miliardi di euro tra coltivazioni distrutte, alberi sradicati (è il caso dei recenti eventi registrati in Veneto, Friuli e Trentino), serre distrutte, edifici scoperchiati, aziende allagate, smottamenti e frane.
L’Italia si colloca tra i dieci Paesi più colpiti al mondo per alluvioni, siccità, tempeste, ondate di calore e terremoti che negli ultimi venti anni hanno provocato perdite al Belpaese per 48,8 miliardi di euro secondo dati UNISDR, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di disastri naturali. Una situazione che – conclude la Coldiretti – conferma l’esigenza per il Paese di porsi in prima fila nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici che mettono a rischio la sicurezza della popolazione, specie ed ecosistemi, la produzione agricola e le altre attività economiche.