In occasione del Natura 2000 Day, il WWF ha contribuito al primo screening ufficiale delle aziende agricole impegnate nei 2613 siti italiani della Rete Natura 2000, scoprendo che le aziende agricole più avanzate sono quelle del biologico, condotte da giovani sotto i 41 anni , in prevalenza donne.
È questo il profilo del nuovo agricoltore: “Capace di raccogliere le importanti sfide della globalizzazione dei mercati creando valore aggiunto dall’applicazione dei principi di sostenibilità nelle produzioni locali- ha dichiarato Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia – l’agricoltura del futuro, in un mondo dove l’incremento demografico aumenterà la richiesta di cibo e di conseguenza lo sfruttamento delle risorse sempre meno disponibili, dovrà essere attento agli equilibri naturali, e ben consapevole che l’agricoltura intensiva, basata sulla chimica di sintesi, rappresenta la principale minaccia per il nostro capitale naturale e per la sicurezza alimentare”.
I tre volumi del rapporto sono stati presentati dalla Rete Rurale Nazionale, in occasione del seminario “Natura 2000, Aree Protette e Agricoltura Sostenibile” organizzato dai ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura per celebrare il Natura 2000 Day, la giornata dedicata alla rete delle aree naturali protette dell’Unione Europea.
Il WWF ricorda che la ricerca ha consentito anche di selezionare le prime 38 aziende agricole virtuose in relazione alle buone pratiche agricole ed attività multifunzionali per il mantenimento e la fornitura di servizi ecosistemici, che valorizzano la loro presenza all’interno di siti Natura 2000 e altre tipologie di aree naturali protette. Il 31,5% di queste aziende sono condotte da giovani sotto i 41 anni, in prevalenza donne, il 79% praticano agricoltura biologica, il 74% ha investito proprie risorse per realizzare interventi per la conservazione della natura e il 71% ha utilizzato misure negli ultimi due periodi di programmazione (2000-2006 e 2007-2017) per realizzare investimenti per la conservazione della biodiversità e la valorizzazione della loro presenza all’interno di un territorio ad elevato valore naturale, come un sito Natura 2000 o altra area naturale protetta.
“Gli agricoltori – ha proseguito Bianchi – possono svolgere un ruolo determinante nella conversione ecologica del Paese, essere custodi della biodiversità garantendo e promuovendo la resilienza dei sistemi naturali nelle aree di maggior pregio tutelate dall’Europa grazie all’utilizzo ottimale dei Fondi della PAC (Politica agricola comune) destinati a questo scopo”.