La metà degli italiani (49,8%) si dichiara ottimista sull’andamento del proprio Paese nel corso del nuovo anno mentre l’altra metà è invece decisamente più prudente. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Deloitte sulle previsioni di fine anno, che evidenzia che tra i cittadini europei piu’ positivi sul futuro ci sono i danesi (80.7%), gli spagnoli (70,1%) e i tedeschi (61,4%).
L’Italia – sottolinea la Coldiretti – si colloca leggermente al di sopra della media europea del 49% di ottimisti ma su valori ben superiori a quelli di Polonia (38,3%), Belgio (35%) e Grecia dove si rileva il maggior grado di pessimismo con solo il 17,7% dei cittadini che ha una visione positiva. Gli italiani – continua la Coldiretti – si dividono dunque sostanzialmente a metà nelle previsioni future ma la stessa spaccatura netta si registra anche nella valutazione del 2016, anche in questo caso in linea con le valutazione dei cittadini europei. Questo quadro di incertezza si è trasferito nelle spese delle feste di Natale e fine anno per cibo, viaggi, divertimenti e regali che per gli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno (-1%), ma superiori del 19% rispetto alla media dell’Europa dove risultano inferiori solo a quelle di danesi e spagnoli. Si conferma – precisa la Coldiretti – una spinta verso spese utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici, si è preferito scegliere prodotti che non vanno sprecati oppure oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. L’enogastronomia cresce anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione “fai da te” di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici. Da segnalare – conclude la Coldiretti – la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa con una particolare attenzione a quelli provenienti dalle aree terremotate anche grazie alle iniziative ad hoc.
Quanto abbiamo speso per il cenone? Sempre secondo Coldiretti l’importo ammonta a 2,1 miliardi di euro per i cibi e le bevande, sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%) che hanno fatto saltare ben 60 milioni di tappi, ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’88% dei menu che beneficiano delle tendenze salutistiche, dalla solidarietà con le aree terremotate dove le coltivano e forse anche perché in un periodo di crisi sono chiamate a portar fortuna secondo antichi credenze. Si abbandonano le mode esterofile del passato con il 9% di italiani che si sono permessi le ostriche e l’8% il caviale. Resiste il salmone presente nel 56% dei menu maforte è stata la presenza del cotechino nel 72% delle tavole. Piu’ di tre italiani su quattro (78%) hanno consumato a casa il cenone di fine anno mentre, tra chi ha scelto di mangiare fuori, il 15 per cento è andato al ristorante, il 3% ha preferito l’agriturismo e il restante ha fatto scelte diverse. Si stima che siano stati serviti 6,5 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi.
2017, secondo indagine Coldiretti in Italia gli ottimisti sono il 50%
by Redazione