Non è uno scherzo, ma un’operazione a basso consumo energetico. A caldeggiare questa inusuale tecnica costruttiva è lo studio di architettura Filo di Paglia, specializzato nella realizzazione di case in paglia e in materiali sostenibili, nato da un’idea di Sara Bartolini, Francesca Romaniello, Andrea Gilardi e Matteo Pierattini, accomunati dalla passione per la bioedilizia.
A base di paglia, materiale coibentante per eccellenza, ma anche di terra cruda e legno (GALLERY).
I vantaggi derivanti dall’impiego della paglia, oltre alla grande disponibilità, il bassissimo prezzo di mercato, le elevate proprietà come isolante termico (estivo e invernale), la riduzione dell’impatto sull’ambiente a fine ciclo vita.
E la facilità costruttiva, che permette ai committenti di partecipare in prima persona al cantiere. Come viene costruito l’edificio? “La struttura, per motivi legati alla normativa sismica, non può essere in paglia – spiega lo studio di architettura – ma può essere in legno, elemento comunque rinnovabile e naturale. Le muratura e lo stesso tetto sono invece costituiti al 100% da balle di paglia rettangolari, compresse a dovere e inserite nello scheletro in legno. Il fattore risparmio energetico della casa è dato quindi in larga parte dall’impiego della paglia, che assicura un valore di trasmittanza termica di soli 0,13 W/m2K per una parete spessa 45 cm. Se questo dato non vi dice nulla, sappiate che la legislazione italiana prevede una trasmittanza di 0,35 W/m2K nelle aree più fredde (zone F).”
Filo di Paglia organizza anche workshop di formazione aperti al pubblico, dove vengono affrontati i principi di autocostruzione secondo le norme vigenti in materia nel nostro paese.