La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l’applicazione del programma del presidente Barack Obama per ridurre le emissioni inquinanti delle centrali elettriche, il Clean Power Plan. Il tribunale era stato sollecitato da 27 Stati, per lo più controllati dal partito repubblicano. La decisione della Corte Suprema è stata adottata con una maggioranza di cinque giudici su nove.
Il Clean Power Plan, sviluppato dall’Agenzia per l’ambiente Epa, impone alle centrali elettriche riduzioni delle emissioni di CO2 del 32% entro il 2030 rispetto al 2005. Il piano era il perno degli impegni presentati da Washington alla conferenza sul clima di Parigi lo scorso dicembre.
La Casa Bianca si è detta non d’accordo con l’azione della corte e si è dichiarata fiduciosa circa una positiva conclusione nel lungo periodo. L’addetto stampa di Obama Josh Earnest ha sottolineato che il piano “si basa su una solida base giuridica e tecnica “.
Il candidato per le primarie democratiche degli Stati Uniti Bernie Sanders ha definito la decisione della Corte suprema “profondamente deludente”. Il procuratore del West Virginia, Stato che guida l’opposizione alla legge voluta da Obama, ha salutato al contrario una “vittoria monumentale”.
Una decisione finale sulla legittimità del piano non sarà presa, con tutta probabilità, prima del passaggio di consegne al nuovo presidente Usa, nel gennaio del 2017.
Leggi anche:
Clima. Il Clean Power Plan di Obama
Gas serra e clima, Obama lancia un messaggio video su Facebook