I rappresentanti dei 196 Stati Membri dell’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) partecipanti alla 21ma Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi hanno approvato una prima bozza di accordo. Il testo di 48 pagine è composto di due parti: circa 20 pagine che contengono il testo giuridicamente vincolante e le decisioni per garantirne l’attuazione. Sarà sottoposto da lunedì ai ministri dell’Ambiente come “nuova base negoziale accettata da tutti” per arrivare a un accordo sulla riduzione dei gas serra e la lotta al surriscaldamento globale, da adottare venerdì 11 dicembre, che dal 2020 sostituirà il Protocollo di Kyoto.
Ora occorre un grande sforzo per arrivare alla stesura finale, anche perchè al momento le posizioni sono diverse e appare lontano l’obiettivo di contenere entro i due gradi centigradi l’aumento della temperatura terrestre.
“Il lavoro non è finito – ha affermato la negoziatrice francese Laurence Tubiana – servirà tutta la nostra energia, intelligenza, capacità di compromesso e di vedere lontano per poter raggiungere l’obiettivo”.
Un possibile compromesso potrebbe consistere nell’inserire un meccanismo che preveda di rivedere i termini dell’intesa a cadenza quinquennale, in vista di possibili inasprimenti degli impegni assunti dai governi.
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità si pronuncia sulle conseguenze che i cambiamenti climatici possono avere sulla salute della popolazione mondiale: si stimano nel mondo fino a 250 mila morti in più ogni anno tra il 2030 al 2050.
Il Ministro Galletti ha invece espresso il suo supporto al mantenimento del principio di equità intergenerazionale, attualmente presente nel testo negoziale sia nel Preambolo che nell’Articolo 2 (“purpose of the agreement”) della bozza del nuovo accordo.
“L’Italia esprime pieno sostegno all’affermazione del principio dell’Equità Intergenerazionale all’interno dell’Accordo di Parigi, in quanto espressione della difesa dell’ambiente e del clima secondo valori non negoziabili. I giovani sono il nostro futuro e a loro dobbiamo garantire le stesse possibilità di cui noi godiamo oggi”.
Lunedì il Ministro Gian Luca Galletti, firmerà ufficialmente il documento di supporto all’equità intergenerazionale.
Rispettare l’equità intergenerazionale, sostine l’Italian Climate Network, significa fare il possibile per garantire alle generazioni future il diritto a poter condurre una vita in cui siano scongiurate le conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici, in modo che non siano pregiudicati il diritto alla salute ed all’accesso alle risorse naturali.
A livello nazionale, il riconoscimento di tale Principio implica l’avvio di un percorso volto ad attribuire ai giovani un ruolo sempre maggiore nell’ambito delle decisioni che si ripercuoteranno principalmente sul proprio futuro: questo può ricevere attuazione aumentandone le opportunità di coinvolgimento attivo, in fase di consultazione, nella definizione di strategie nazionali legate all’ambiente.
“Ringraziamo il Ministro per il suo supporto al principio di equità intergenerazionale, molto importante durante questa fase delle negoziazioni – ha dichiarato Veronica Caciagli, presidente di Italian Climate Network.
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