Il Club alpino italiano ha espresso la preoccupazione per gli effetti negativi dei cambiamenti climatici nelle Terre alte con un documento, redatto insieme alla Federazione alpinistica nepalese (Nepal Mountaineering Association), che è stato approvato dall’Union Internationale des Associations d’Alpinisme, l’organizzazione internazionale che raggruppa decine di associazioni alpinistiche nazionali, riunita a Seoul.
Con la sua approvazione, il documento ha assunto la veste di una Risoluzione UIAA.
L’Unione, forte del consenso delle 80 associazioni alpinistiche affiliate, potrà così comunicare che le montagne sono la parte del pianeta che più soffre a causa dei problemi correlati al surriscaldamento, a partire dalla 21^ sessione della Conferenza delle Parti (COP21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) – un trattato ambientale creato dalla Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED) – e dall’11^ sessione delle Parti del protocollo di Kyoto (CMP11), appuntamenti in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015.
Il documento esprime la preoccupazione per gli effetti negativi dei cambiamenti climatici su tutte le risorse della terra in generale, e su quelle delle zone di montagna e sulle comunità che le abitano in particolare, poiché è proprio nelle zone montuose che tali effetti sono più evidenti: regresso dei ghiacciai, fusione degli strati nivali e innalzamento di quota della presenza del permafrost con relative problematiche alle quote inferiori (un tempo interessate dalla presenza dello strato di terreno perennemente ghiacciato), intensificazione dei processi di erosione e le conseguenti variazioni negli ecosistemi di alta quota, cedimenti strutturali e disgregazione fisica delle rocce.
Oltre a ciò è posto l’accento sul contributo che la comunità alpinistica, con il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze, può dare per la comprensione del fenomeno. Con questo documento il CAI si è proposto di sensibilizzare in modo diverso e più solidale gli alpinisti e di raggiungere un pubblico più vasto, “perché la montagna è il luogo che racchiude importanti valori ambientali che devono essere conservati in tutto il pianeta, quali: l’acqua dolce, le pietre e i metalli, i boschi e le foreste, e la biodiversità, che l’umanità non può dissipare, bensì deve conservare per le generazioni che verranno”.
Non va anche dimenticato, ricorda il Cai, che le montagne sono “Torri d’acqua” per miliardi di persone, in ogni continente, e che, se svuotate, causeranno non solo problemi ambientali, ma vere e proprie crisi umanitarie, e problemi politici su vasta scala.