Due attivisti di Greenpeace International sono stati arrestati dopo aver scalato la piattaforma petrolifera Prirazlomnaya di Gazprom nell’Artico russo. Il fatto – spiegano a Greenpeace – è avvenuto “durante una protesta pacifica che ha scatenato uno sproporzionato uso della forza da parte della Guardia Costiera russa.” Gli attivisti erano partiti questa mattina prima dell’alba (02:30 ora italiana) sui gommoni lanciati dall’Arctic Sunrise e avevano iniziato la scalata alla piattaforma. Stando a quanto riporta l’associazione ambientalista la Guardia Costiera russa ha reagito sparando 11 colpi di avvertimento, minacciando di sparare ancora contro la nave se la stessa non avesse abbandonato l’area, e chiedendo di salire sull’Acrtic Sunrise per un’ispezione. Tutti gli attivisti risultano illesi. Aggiornamento: il 20 settembre la nave è stata abbordata dalla Guardia Costiera russa e trattenuta insieme ai 30 attivisti a bordo. Due mesi di custodia cautelare in attesa di ulteriori indagini per l’accusa di pirateria. #FreeTheArctic30
Greenpeace ha sottolineato come le compagnie petrolifere come la Gazprom, che continuano a perforare nell’Artico, rappresentino una minaccia per l’ambiente.
“La stessa compagnia petrolifera – spiegano – intende avviare la produzione sulla piattaforma Prirazlomnaya nel primo trimestre del 2014, aumentando il rischio di una fuoriuscita di petrolio in una zona con tre riserve naturali, minacciando l’habitat degli orsi polari e di tutta la fauna artica.”
Il capitano dell’Arctic Sunrise, si legge in un comunicato, ha informato la Guardia Costiera che l’ispezione è illegale secondo il diritto internazionale. Ora la situazione si è calmata e al momento la priorità di Greenpeace è quella di ricevere informazioni sulla situazione dei due attivisti che sono stati arrestati.