Il tradizionale appuntamento di Legambiente, Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med, organizzato tutti gli anni l’ultimo fine settimana di maggio, in concomitanza con i volontari degli altri paesi che affacciano sul Mediterraneo, è stato un successo.
Centinaia di migliaia di volontari si sono impegnati nella raccolta di rifiuti abbandonati in circa cento località balneari, raggiungendo la ragguardevole mole di 25 tonnellate.
Ma il maltempo ha costretto al rinvio di numerosi appuntamenti e il prossimo obiettivo, nelle località dove si procederà in seguito a completare la raccolta, è di raggiungere le 50 tonnellate.
Di cosa? Mozziconi e filtri di sigarette in primis, seguiti da bottiglie e sacchetti di plastica. Non mancano catrame, recipienti metallici e rifiuti ingombranti quali gli elettrodomestici, a pezzi o interi.
Diverse fonti – spiega Legambiente – concordano sul fatto che la plastica rappresenta il principale rifiuto rinvenuto nei mari, attestandosi secondo l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) sul 60-80% del totale dell’immondizia trovata nelle acque, con punte del 90-95% in alcune aree. Sono invece 500 le tonnellate di rifiuti in plastica che complessivamente galleggiavano nel Mediterraneo nell’estate 2010 secondo l’Istituto francese di ricerca sullo sfruttamento del mare (Ifremer) e l’Università di Liegi: la concentrazione di frammenti plastici riscontrata a largo di Spagna, Francia e nord Italia superava addirittura quella dei cosiddetti “continenti spazzatura” presenti nell’Oceano Pacifico e Atlantico. Quella più alta era nel nord del Tirreno e a largo dell’Isola d’Elba con 892.000 frammenti plastici per km2, rispetto ad una media di 115.000.
“Sono 24 anni che organizziamo Spiagge e fondali puliti – ha dichiarato la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni – e continueremo a portarla avanti, nella speranza che un giorno non troppo lontano non sia più necessario andare a raccogliere spazzatura gettata in mezzo alla natura, sui litorali o direttamente in mare. La partecipazione a questa campagna, che ha per altro, ormai, un respiro internazionale, è cresciuta con costanza, ma l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini ancora non basta. L’ignoranza di chi abbandona i rifiuti va combattuta ancora, con forza, così come i comportamenti illegali. Difendere il bene comune e la bellezza in Italia significa anche tutelare l’immenso e invidiato patrimonio paesaggistico e naturalistico delle nostre coste. E’ importante sentirsi tutti coinvolti – conclude Rossella Muroni – e capire anche che la mala gestione del nostro sistema rifiuti, a fronte di ingenti guadagni per le mafie, comporta danni ingenti alla salute dei cittadini, all’ambiente e al sistema economico del paese”.
L’iniziativa – che in molti comuni ha visto coinvolte le scuole – è stata anche l’occasione per diffondere le buone pratiche di sostenibilità ambientale attraverso incontri, punti informativi e giochi di gruppo per i piccoli.
Dopo la pulizia delle spiagge, Legambiente lancia a tutti l’invito a scegliere la spiaggia più bella d’Italia e segnalarla attraverso i social network (twitter: #laspiaggiapiùbella – facebook: facebook.com/legambiente.onlus) e il sito internet (www.legambiente.it/lapiubella) per stilare la nuova classifica de “La più bella sei tu”, la top 10 del nostro mare. Insieme al nome della spiaggia è utile fornire anche la motivazione della scelta; le segnalazioni saranno valutate da una giuria di esperti di Legambiente e incrociate con i dati raccolti per la Guida Blu 2013.
Il prossimo appuntamento di Legambiente con il mare è la presentazione della Guida Blu 2013 realizzata insieme al Touring Club, con le spiagge più belle, le località costiere più pulite e tutte le località premiate con le Vele, il 7 giugno a Roma.