Ha risposto alle domande di Oggigreen l’On. Massimiliano Manfredi, eletto in Campania nelle liste del Partito democratico. Il parlamentare è di San Paolo Bel Sito, Napoli e ha voluto incentrare una delle sue risposte proprio sullo scottante problema della Terra dei Fuochi. Classe 1973, diploma di liceo classico; è giornalista. Gli organi parlamentari dei quali è componente: VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea.
Secondo la comunità scientifica internazionale impegnata nella ricerca climatica, è “estremamente probabile” (probabilità al 95-100%) che l’attività antropogenica (emissioni di gas-serra, aerosol e cambi di uso del suolo) sia la causa dominante del riscaldamento osservato fin dalla metà del XX secolo. Come si pone nei confronti di queste considerazioni?
Le più recenti ricerche scientifiche sul tema vanno studiate e incrociate con la massima attenzione. E’ evidente che, specialmente nelle grandi città ad alta densità di mezzi a motore, esista una correlazione tra emissioni, inquinamento e alterazioni climatiche, che sicuramente incidono in modo negativo sulla qualità della vita dei cittadini. Allo stesso modo credo che ancora troppo poco sia stato fatto da parte dei Governi per affrontare il problema del riscaldamento globale del pianeta. E’ giunto il momento di impostare, attraverso la piena collaborazione tra tutti gli Stati e con il coordinamento dell’Onu, urgenti ed efficaci azioni da parte delle comunità nazionali ed internazionali per ridurre sensibilmente le emissioni di gas serra. Allo stesso tempo sono sempre più convinto che nell’adottare tali provvedimenti bisogna coinvolgere maggiormente gli attori locali e regionali, perché molto spesso le emissioni sommano il “contributo” nefasto di piccole realtà industriali e casalinghe, da monitorare attentamente.
Green Economy volano di sviluppo e risorsa per combattere la crisi. Cosa ne pensa?
La green economy è una risorsa importantissima e che non deve essere assolutamente sottovalutata. Essa rappresenta un punto di partenza fondamentale e decisivo per passare ad un nuovo modello di sviluppo che veda al centro il nostro futuro e quello del pianeta. Bisogna ripensare l’intero equilibrio mondiale mettendo al centro il bene collettivo e non più ed esclusivamente l’interesse dei singoli stati. Peraltro, la Green Economy è fonte non solo di benessere dal punto di vista dell’ambiente e della salute, ma anche da quello strettamente economico. Lo sviluppo di energie alternative e di tecniche all’avanguardia per l’edilizia biosostenibile rappresentano una concreta opportunità di rilancio per piccole e grandi imprese di settore. Non per niente in Parlamento abbiamo approvato una risoluzione per impegnare il nostro Governo a rendere stabili i meccanismi di incentivazione per la bio-edilizia e l’antisismica. Detto ciò, l’economia in generale deve imparare a parlare di etica. Oltre al guadagno si deve capire che se non vengono fatte scelte nette ed inconfutabili ci sarà ci potranno essere ritorni meramente finanziari, ma i danni ambientali saranno così evidenti da rendere vano ogni tentativo di risanamento. Oggi siamo in tempo e dobbiamo cambiare rotta.
Energia, mobilità sostenibile e rifiuti. Ambiti importanti attorno ai quali ruotano decisioni e scelte strategiche. Quali le sue proposte?
Lo sviluppo sostenibile è oggi riconosciuto come motore di innovazione e investimento. Le imprese devono immediatamente adottare nuovi sistemi per il loro ciclo produttivo ed i loro consumi, mediante l’adozione di strumenti quali la densificazione, l’accorciamento delle filiere e l’autosostenibilità energetica. Ci sono già diversi esperimenti in Italia, anche nel nostro meridione, e le prospettive sono senz’altro rosee. Allo stesso tempo le città, nella loro continua opera di trasformazione, possono favorire lo sviluppo di attività in grado di fornire servizi orientati alla sostenibilità in settori chiave quali quello delle energie rinnovabili, dell’edilizia, della mobilità sostenibile, l’industria di base ed il riciclo dei rifiuti. L’impostazione è questa, ma a mio avviso dobbiamo fare molto di più per la sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’ambiente, a partire dalla semplice raccolta differenziata, che può muovere una filiera virtuosa di operatori economici e non. Ciò deve essere portato avanti dalle scuole e dalle famiglie. E ognuno di noi nel suo piccolo può fare davvero tanto, generando effetti positivi su loro stessi e sulla collettività. Lo ribadisco, un uso corretto delle risorse umane, energetiche e naturali si traduce in un miglioramento della qualità ambientale e in una razionalizzazione delle spese su tutti i livelli economici.
Uno o più progetti che le stanno particolarmente a cuore e che sta portando avanti nell’ambito della sua azione politica?
Essendo componente della VIII Commissione (Ambiente-Territorio-Lavori Pubblici), nonché deputato eletto nella circoscrizione Campania 1, il mio impegno sta partendo, come giusto che sia, dalla terribile situazione della Terra dei Fuochi. Parliamo di un territorio martoriato in questi ultimi anni da un reiterato scempio ambientale attraverso sversamenti abusivi e incontrollati di rifiuti speciali e tossici. Un inquinamento doloso e condito da omertà e responsabilità istituzionali sui diversi livelli, rei di aver controllato poco e male. L’impegno mio di questi mesi, e di chi ha sposato la causa per la difesa del territorio, deve essere sentito come doveroso e da portare a termine, perché la gente ha bisogno sia di sapere dove sta vivendo, ma soprattutto ha il diritto di continuare a vivere in un contesto ambientale che non rappresenti un pericolo per la salute. Su questo la politica deve dare risposte credibili, per questo insisterò per avere nel breve termine una completa mappatura delle aree inquinate e una pianificazione precisa delle opere di caratterizzazione e bonifica. Il risanamento non può più aspettare.