Nel corso della seduta odierna della Conferenza Unificata, è stata raggiunta l’intesa sul testo del decreto del Ministero Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e Mipaaf, per l’aggiornamento del sistema di incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, il nuovo decreto conto termico.
Ne ha dato notizia il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
“La piena intesa sul testo presentato – dichiara il Sottosegretario Giuseppe Castiglione con delega alle agro-energie e alle energie rinnovabili – è stata raggiunta grazie al recepimento di alcune indicazioni formulate da Regioni ed Enti locali per un ulteriore snellimento delle procedure relative agli investimenti nel campo dell’efficientamento energetico da parte delle pubbliche amministrazioni.”
Il precedente decreto 28 dicembre 2012, denominato “conto termico”, aveva infatti, fa notare il Ministero, fatto registrare uno scarso utilizzo da parte degli operatori del settore, comprese le pubbliche amministrazioni, imputabile in gran parte alla complessità dei meccanismi di ottenimento degli incentivi previsti. Alla luce di questi aspetti, l’articolo 22 del decreto legge 12 settembre 2014, n. 212 (Sblocca Italia) aveva previsto una revisione dello strumento finalizzata proprio alla semplificazione procedurale, per consentire un più agevole accesso alle risorse previste (900 milioni di euro di cui 200 riservati alle PA).
Con gli attuali aggiornamenti del “conto termico” vengono, quindi, introdotte misure di semplificazione per superare le difficoltà di accesso, accorciare i tempi di erogazione delle risorse, ampliare la platea di interventi ammessi e adeguare i livelli di incentivo.
In particolare, anche in riferimento agli aspetti di maggior interesse per i settori agricolo e forestale, si evidenzia che con il nuovo testo è stata prevista l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa aventi potenza termica superiore ai 500 kW, la predisposizione di una lista di “prodotti idonei”, l’erogazione gli importi non superiori a 5.000 euro in una unica rata, l’ampliamento delle modalità di pagamento, l’anticipo dei tempi di pagamento a 90 giorni dalla data di attivazione del contratto e la previsione di semplificare le modalità di compilazione della domanda attraverso il portale del GSE (Portaltermico).
“Con le misure di semplificazione introdotte – conclude Castiglione – sono stati rimossi gli ostacoli di natura prevalentemente burocratica che hanno limitato il ricorso a questo strumento di incentivo ai piccoli interventi di efficienza energetica, di fondamentale importanza invece sia per le positive ricadute economiche per le attività legate alla filiera forestale e alla valorizzazione delle biomasse, sia per i positivi impatti ambientali che possono derivare da un ammodernamento delle apparecchiature di riscaldamento domestico o delle strutture dei nostri Enti locali.”