I recenti avvenimenti hanno suscitato preoccupazioni in tutta l’Unione per quanto riguarda la garanzia della continuità dei flussi di energia nonché la stabilità dei prezzi dell’energia. In occasione del Consiglio europeo del marzo 2014, la Commissione si è impegnata a effettuare uno studio approfondito sulla sicurezza energetica europea e a presentare un piano completo su come ridurre la dipendenza energetica dell’UE. Le conclusioni e le proposte – presentate il 28 maggio – verranno discusse in occasione del Consiglio europeo del 26-27 giugno.
Per garantire la continuità delle forniture durante l’inverno, la Commissione propone valutazioni globali del rischio (stress test) che sarebbero condotte a livello regionale o dell’UE, simulando un’interruzione della fornitura di gas.
Lo scopo è verificare come il sistema energetico possa affrontare i rischi legati alla sicurezza delle forniture e, su questa base, sviluppare piani di emergenza e creare meccanismi di riserva. Tali meccanismi potrebbero prevedere di aumentare le riserve di gas, diminuendo la domanda di gas attraverso il passaggio ad altri combustibili (in particolare per il riscaldamento), di sviluppare infrastrutture di emergenza, ad esempio completando le opportunità di flusso inverso e raggruppando le diverse riserve energetiche di sicurezza esistenti.
Per affrontare le sfide a medio e lungo termine in materia di sicurezza delle forniture, la Commissione propone azioni in cinque settori chiave:
- completare il mercato interno dell’energia e realizzare i collegamenti infrastrutturali mancanti è fondamentale per reagire rapidamente a eventuali interruzioni delle forniture, dirigendo i flussi di energia in tutta l’UE, se e quando necessario.
- Diversificare i paesi e le rotte di fornitura. Nel 2013, il 39% delle importazioni di gas in volume dell’UE proveniva dalla Russia, il 33% dalla Norvegia e il 22% dai paesi dell’Africa settentrionale (Algeria, Libia). L’UE manterrà i propri rapporti con i partner affidabili, ma promuoverà anche i legami con nuovi paesi partner e nuove rotte di fornitura
- Rafforzare i meccanismi di solidarietà e di emergenza e proteggere le infrastrutture critiche. A questo proposito, la Commissione rivedrà, ad esempio, le disposizioni e l’applicazione del regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas.
- Aumentare la produzione locale di energia: ciò comprende l’ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili e la produzione sostenibile di combustibili fossili.
- Migliorare il coordinamento delle politiche nazionali dell’energia ed esprimersi all’unisono nella politica esterna in materia di energia. La Commissione intende essere coinvolta già ad uno stadio iniziale nei previsti accordi intergovernativi con i paesi terzi che potrebbero avere un impatto potenziale sulla sicurezza delle forniture. La Commissione garantirà inoltre che tutti questi accordi e tutti i progetti infrastrutturali sul territorio dell’UE rispettino pienamente la pertinente legislazione UE.
- Continuare a sviluppare le tecnologie energetiche.
- Migliorare l’efficienza energetica. Dato che gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e di un terzo dell’utilizzo di gas naturale, questo settore svolge un ruolo cruciale.
José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea: “Dopo la crisi del gas del 2009 l’UE ha già fatto molto per aumentare la sicurezza delle forniture energetiche, ma rimane ancora vulnerabile. Le tensioni in Ucraina hanno portato di nuovo alla ribalta questo problema. Alla luce di una dipendenza generale da un’importazione di energia superiore al 50%, è necessario compiere ulteriori progressi. La Commissione ha presentato oggi una strategia globale che sarà discussa dai leader dell’UE nel mese di giugno. Conto sul loro forte sostegno, poiché una maggiore sicurezza energetica è nel nostro interesse. Sulla sicurezza energetica l’Europa deve parlare e agire all’unisono.”
Günther Oettinger, Commissario per l’Energia: “Vogliamo partenariati forti e stabili con importanti fornitori, ma dobbiamo evitare di cadere vittima di ricatti politici e commerciali. L’UE e i suoi Stati membri devono impegnarsi su molti fronti: collettivamente dobbiamo potenziare la solidarietà nei confronti degli Stati membri più vulnerabili. Dobbiamo inoltre completare il mercato interno dell’energia, migliorare le nostre infrastrutture, diventare più efficienti sotto il profilo energetico e sfruttare meglio le nostre risorse energetiche. Dobbiamo inoltre accelerare la diversificazione dei fornitori di energia esterni, soprattutto per quanto riguarda il gas. Serviranno solo azioni concrete.”