Il Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera e il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini hanno approvato tramite Decreto Interministeriale 8 marzo 2013 la Strategia Energetica Nazionale (SEN), documento di programmazione e indirizzo molto atteso dal settore (a oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale).
I punti sui quali si basa: riduzione dei costi energetici, raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.
Alla stesura finale si è arrivati dopo un ampio processo di consultazione pubblica, avviata a metà ottobre con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del documento di proposta e proseguita con il confronto fino a dicembre di tutte le istituzioni rilevanti (Parlamento, Autorità per l’Energia e Antitrust, Conferenza Unificata, Cnel, Commissione Europea) e di oltre 100 tra associazioni di categoria, parti sociali e sindacali, associazioni ambientaliste e di consumatori, enti di ricerca e centri studi. Sono stati inoltre ricevuti oltre 800 suggerimenti e contributi da cittadini e singole aziende attraverso la consultazione pubblica che si è svolta on-line sul sito web del Ministero dello Sviluppo economico.
Le azioni proposte nella strategia energetica – si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo Economico – che ha un doppio orizzonte temporale di riferimento: 2020 e 2050, puntano a far sì che l’energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore economico di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di migliorare fortemente gli standard ambientali e di ‘decarbonizzazione’ e di rafforzare la nostra sicurezza di approvvigionamento, grazie ai consistenti investimenti attesi nel settore.
La realizzazione della strategia proposta – prosegue il comunicato – consentirà un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei “20-20-20”. Elencati i risultati attesi al 2020, ipotizzando una crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea (v. SEN, I RISULTATI AL 2020).
Per il loro raggiungimento, la strategia individua sette priorità, con specifiche misure concrete a supporto avviate o in corso di definizione: promozione dell’Efficienza Energetica e di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l’opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo. Siluppo sostenibile delle energie rinnovabili e di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile. Ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti. Sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi (dalla quale ci si aspettano anche importanti benefici in termini di occupazione). Modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i nostro processi decisionali.
In aggiunta a queste priorità, soprattutto in ottica di più lungo periodo, il documento enfatizza l’importanza e propone azioni d’intervento per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico, funzionali in particolare allo sviluppo dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili.
SEN, I RISULTATI AL 2020 |
Significativa riduzione dei costi energetici e progressivo allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei. In particolare, è possibile un risparmio di circa 9 miliardi di euro l’anno sulla bolletta nazionale di elettricità e gas (pari oggi a circa 70 miliardi). Questo è il risultato di circa 4-5 miliardi l’anno di costi addizionali rispetto al 2012 (legati a incentivi a rinnovabili/efficienza energetica e a nuove infrastrutture), e circa 13,5 miliardi l’anno di risparmi includendo sia una riduzione dei prezzi e degli oneri impropri che oggi pesano sui prezzi (a parità di quotazioni internazionali delle commodities), sia una riduzione dei volumi (rispetto ad uno scenario di riferimento inerziale). |
Superamento di tutti gli obiettivi ambientali europei al 2020. Questi includono la riduzione delle emissioni di gas serra del 21% rispetto al 2005 (obiettivo europeo: 18%), riduzione del 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale (obiettivo europeo: 20%) e raggiungimento del 19-20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (obiettivo europeo: 17%). In particolare, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico al pari del gas con un’incidenza del 35-38%. |
Maggiore sicurezza, minore dipendenza di approvvigionamento e maggiore flessibilità del sistema. Si prevede una riduzione della fattura energetica estera di circa 14 miliardi di euro l’anno (rispetto ai 62 miliardi attuali, e -19 rispetto alle importazioni tendenziali 2020), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero. Ciò equivale a circa 1% di PIL addizionale e, ai valori attuali, sufficiente a riportare in attivo la bilancia dei pagamenti, dopo molti anni di passivo. |
Impatto positivo sulla crescita economica grazie ai circa 170-180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, solo in parte supportati da incentivi, e con notevole impatto in termini di competitività e sostenibilità del sistema. |