Secondo trimestre 2014, il numero di occupati in agricoltura aumenta rispetto a un anno prima (+1,8%, pari a 15.000 unità) e riguarda soltanto i dipendenti (+5,6%, pari a 22.000 unità), a fronte di un calo degli indipendenti.
Sono i dati difffusi oggi dall’Istat, che sono stati così commentati dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina: “L’agricoltura si conferma un settore dinamico e in grado di creare occupazione anche nel II trimestre 2014 con un positivo +1,8%. Cresce anche in maniera incoraggiante il numero dei dipendenti con un +5,6% che rappresenta un segno di vitalità importante.
Ora dobbiamo insistere – con tenacia e continuità – consapevoli del momento delicato che anche il settore primario sta attraversando. Il Governo è in campo nell’attuazione di interventi che stimolino e consolidino ancora questa crescita, attraverso azioni mirate alla competitività, al lavoro e alla semplificazione come il recente piano denominato Campolibero. Il settore agricolo dovrà essere protagonista anche nella lotta alla disoccupazione giovanile e per questo abbiamo messo in atto un vero e proprio “Piano Giovani” nell’agroalimentare attraverso 10 azioni concrete per il ricambio generazionale da cui ci attendiamo molto dai prossimi mesi ”.
Giungono anche le considerazioni della Coldiretti, che da un’analisi effettuata sulla base dei dati Istat rileva che, in controtendenza rispetto all’andamento generale, aumenta dello 0,4 per cento il valore aggiunto dell’agricoltura rispetto allo scorso anno. Nell’Italia in recessione l’agricoltura – sottolinea la Coldiretti è l’unico settore che ha fatto segnare fondamentali economici positivi sul piano economico ed occupazionale dove si registra un aumento dell’1,8 nel totale degli occupati, con un +5,6 per cento tra i dipendenti, nel secondo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Anche se forti preoccupazioni si nutrono per i risultati del terzo trimestre fortemente condizionato dal maltempo che ha colpito i raccolti e stravolto i consumi a tavola, l’agroalimentare si conferma un settore strategico per far tornare a crescere l’Italia” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “il Paese deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina”.