Nell’ambito di un’operazione antifrode nel settore della commercializzazione dell’olio di oliva sono state sequestrate circa 400 tonnellate di prodotto riconducibile a diverse imprese attive in Puglia e Calabria. Nel corso dell’operazione sono state emanate 16 ordinanze di custodia cautelare e 16 sequestri hanno coinvolto le aziende.
Lo ha reso noto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che ha precisato che l’operazione è stata condotta attraverso una collaborazione tra il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari – Tenenza di Andria, l’Ispettorato Repressione Frodi del Mipaaf di Roma e Bari e l’Agenzia delle Dogane – Ufficio di Bari.
Le imprese fornivano fatture false relative ad approvvigionamenti di olio extravergine di oliva prodotto in Italia, ma in realtà proveniente dalla Spagna.
Le indagini hanno confermato che veniva trasformato, mediante sovrapposizione documentale, olio di produzione comunitaria in “olio 100% italiano biologico” con l’intento di veicolarlo nei confronti di altri soggetti partecipi all’organizzazione (confezionatori/commercianti all’ingrosso di olio) al fine di collocarlo sul mercato del consumatore finale, sfruttando il valore aggiunto delle menzioni riservate ai prodotti Made in Italy e biologici.
“Voglio ringraziare – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – tutto l’Icqrf, il nostro Ispettorato repressione frodi, per il grande lavoro fatto a protezione di un prodotto simbolo del Made in Italy come l’olio d’oliva. L’operazione di oggi, condotta dalla Procura di Trani e in collaborazione con la Guardia di Finanza, dimostra l’efficacia del sistema dei controlli e il concreto rafforzamento del coordinamento che abbiamo voluto con decisione. Azioni di contrasto come quella di oggi si inseriscono in un piano di azione contro l’illegalità, a tutela della sicurezza degli alimenti, della fiducia del consumatore e dei tantissimi produttori che con fatica e passione portano avanti il proprio lavoro rispettando le regole. Proprio sul settore dell’olio stiamo portando avanti un lavoro importante di controlli e di analisi, tanto nella fase d’ingresso dall’estero quanto negli stabilimenti di lavorazione in Italia, per proteggere una filiera che vale quasi un miliardo e mezzo di euro solo di export”.
Secondo la Coldiretti dall’inizio della crisi sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300 per cento dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffati o falsificati.
Nel 2013 – sottolinea la Coldiretti – sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas ha consentito sequestri nel settore degli oli e grassi per 8,4 milioni di euro con 125 segnalate all’autorità giudiziaria e ben 502 segnalate all’autorità amministrativa, a fronte di 39.308 controlli che hanno consentito di individuare ben 13255 non conformità. In altre parole illegalità sono state individuare in un controllo su tre. Le truffe a danno del vero olio italiano sono addirittura diventate fumetti illustrati sul New York Times con il titolo“Il suicidio dell’olio italiano”.
L’escalation dei sequestri preoccupa i produttori per i gravi danni alla concorrenza – segnala la Coldiretti – e conferma la necessità di applicare le modifiche alla disciplina introdotta dalla legge salva olio approvata nel febbraio 2013 sotto il pressing della Coldiretti che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma che ancora oggi è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario.
Allarma i produttori – continua la Coldiretti – anche il balzo record dell’import nazionale di olio di oliva e sansa che, complice una campagna produttiva non eccezionale in Italia, ha sfiorato nei primi quattro mesi dell’anno le 227 mila tonnellate, in aumento del 34 per cento sullo stesso periodo dello scorso anno sulla base dei dati Ismea. Nel dettaglio l’Italia ha più che quadruplicato gli acquisti di olio proveniente dalla Spagna, passati dalle 46 mila tonnellate del primo quadrimestre 2013 alle 200 mila attuali.
L’Italia – continua la Coldiretti – è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro. Gli Usa – conclude la Coldiretti – rappresentano il principale mercato extracomunitario.