Efficienza energetica, la ricetta italiana degli Amici della Terra

Efficienza energetica, la ricetta italiana degli Amici della Terra
Efficienza energetica, la ricetta italiana degli Amici della Terra

E’ necessaria una “ricetta italiana” che faccia dell’efficienza energetica il perno delle politiche di ripresa economica.
Ne è convinta l’associazione ambientalista Amici della Terra, che ha promosso, il 9 e il 10 dicembre a Roma, la Sesta Conferenza Nazionale per l’Efficienza Energetica.
“Se l’Italia vorrà dar seguito a quanto sostenuto nella Strategia Energetica Nazionale circa la priorità da accordare all’efficienza energetica – si legge nel dossier diffuso dall’associazione – se vorrà chiudere la brutta pagina delle sovraincentivazioni delle fonti rinnovabili elettriche a scapito del sistema paese e, soprattutto, se sarà in grado di valorizzare la tradizionale capacità delle proprie imprese di innovare i processi produttivi attraverso tecnologie efficienti, la svolta che proponiamo può divenire la ricetta da portare in sede comunitaria per la definizione di nuove politiche energeticoambientali per il 2030.”

Per gli Amici della Terra gli obiettivi 2020-2030 così come formulati oggi, in particolare quelli di efficienza energetica basati solo sulla riduzione dei consumi, sono inutili e fuorvianti.
Gli Amici della Terra propongono quindi di adottare un indicatore che possa esprimere il miglioramento di efficienza energetica in modo collegato alla crescita della competitività del Paese. “L’intensità energetica, che esprime il rapporto tra una unità di ricchezza o produzione e la quantità di energia necessaria per realizzarla, è un indicatore che consente, molto meglio dell’andamento dei consumi, di registrare l’effettivo miglioramento dell’efficienza energetica nelle attività di produzione o consumo.”
In base a questa proposta, gli Amici della Terra ipotizzano che un obiettivo significativo al 2020 per l’Italia potrebbe essere quello di ridurre l’intensità energetica del 15% rispetto al 2010 e del 25% nel 2030. Ad esso andrebbero associati obiettivi settoriali (definiti attraverso specifici indicatori) di miglioramento dell’efficienza energetica nei diversi settori di consumo finale dell’energia.
“Il Governo deve prendere atto che un solido rilancio dell’economia italiana passerà attraverso
investimenti di miglioramento dell’efficienza energetica nei processi produttivi in chiave di crescita della competitività. Assumere la riduzione dell’intensità energetica come principale obiettivo costituisce la premessa per un’effettiva integrazione delle politiche ambientali con le politiche industriali. Ciò non sarebbe in contrasto con la direttiva 2012/27/UE che, in base all’articolo 3, consente agli stati membri di stabilire un obiettivo 2020 di efficienza energetica formulato in termini di intensità energetica e nsolo di riduzione dei consumi. Costituirebbe, invece, una opportunità di rilancio di politiche europee meno velleitarie e più efficaci.”

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